ROMA «Sto morendo, non mi sento più le gambe». È stato lo stesso Daniele Virgili, 26 anni da compiere a dicembre, l’agente neoassunto della Polizia locale di Roma investito mercoledì sera dalla Toyota Yaris guidata da un carabiniere del Ros fuori servizio, risultato positivo all’alcol test, ad avvisare i suoi familiari della tragedia. Ha scritto al papà Maurizio e al fratello Riccardo che lo hanno chiamato e tenuto al telefono incoraggiandolo tutto il tempo mentre da Tivoli, dove risiedono, si sono precipitati sulla via Tiburtina, all’altezza della rampa del Grande Raccordo Anulare, per assisterlo. «Siamo arrivati insieme con l’ambulanza», raccontano dall’ospedale San Camillo dove a Daniele i sanitari dell’Unità operativa shock e trauma hanno dovuto amputare una gamba riuscendo, tuttavia, a ricostruire e a salvare il secondo arto. Le sue condizioni restano gravi ed è in prognosi riservata. Per lui ieri mattina, la sala operativa “Lupa” dei caschi bianchi capitolini, ha diramato via radio l’invito a donare il sangue e in moltissimi hanno risposto all’appello riversandosi al centro trasfusionale del nosocomio sulla Gianicolense per dare un contributo. Anche oggi sarà possibile.
LA DINAMICA
Virgili, che aveva prestato giuramento al Corpo appena due mesi fa, l’altra sera intorno alle 20,30, insieme con le colleghe più esperte, Laura Lombardo, 55 anni, e Sandra Cerusico, 54 anni, era intento nei rilievi di uno scontro senza feriti tra un’auto e uno scooter. Stava sistemando i birilli per restringere la carreggiata, quando l’utilitaria, proveniente dalla rampa, è piombata su di loro a forte velocità al punto da ribaltare di fianco, nell’urto, il loro furgone fermo in strada. Daniele è rimasto schiacciato tra le lamiere e ha avuto la peggio. Cerusico se l’è cavata con delle contusioni ed è stata subito dimessa dal pronto soccorso del Pertini, mentre Lombardo è stata trattenuta all’Umberto I per un intervento chirurgico al malleolo. Entrambe sono sotto choc.
SFRONTATEZZA
Dopo l’impatto con il furgone, F. C., 47 anni, brigadiere in servizio al Raggruppamento operativo speciale dell’Arma, è sceso dall’auto. «Rideva e ci guardava strafottente», ricordano Maurizio e Riccardo. Il suo tasso alcolemico (1,97) è risultato quasi quattro volte superiore al consentito, mentre si attendono ancora i risultati degli esami tossicologici. È stato denunciato a piede libero per lesioni gravissime e guida in stato di ebbrezza, ma le indagini di cui è incaricata la Polizia stradale proseguono. Per ricostruire la dinamica, gli investigatori stanno cercando le immagini di eventuali telecamere di zona e mettendo a verbale il racconto dei testimoni. Sul conto del brigadiere scatteranno, inoltre, dei provvedimenti disciplinari. Il Comando dell’Arma, attraverso il reparto di assegnazione, sta valutando infatti la sua posizione. Il carabiniere, che era in ferie, rischia fino all’allontanamento dal servizio. Una vera e propria sospensione dal lavoro, invece, potrebbe configurarsi solo in base all’esito del procedimento giudiziario.
SOLIDARIETÀ
L’altra notte accanto ai familiari e alla fidanzata del ragazzo, al San Camillo, sono rimasti a lungo il comandante del Corpo Mario De Sclavis e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «Esprimo la mia vicinanza e solidarietà agli agenti rimasti feriti. Come genitore mi trovo a condividere con profondo dolore questo momento con i familiari di Daniele», ha ribadito il comandante. Dal Campidoglio, invece, l’assicurazione alla famiglia del ragazzo che «non verrete mai lasciati soli». Ieri in ospedale è arrivato anche il Governatore del Lazio, Francesco Rocca, scosso per l’accaduto: «Non ci sono parole che possano portare consolazione in questo momento. Solo rispetto e vicinanza», ha detto.
Intanto i caschi bianchi della Capitale hanno proclamato lo stato di agitazione e per oggi, giorno di sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, alcune sigle sindacali si asterranno dagli straordinari, dalle 16 fino alle 7 di domani. Mentre Cgil, Cisl e Uil sciopereranno per 24 ore la prossima settimana. «È assurdo ma non ci è riconosciuta la causa di servizio per incidenti sul lavoro come questo - tuona Gabriele Di Bella segretario romano Ugl Autonomie - continuiamo a essere inquadrati un po’ come semplici impiegati e un po’ come ranger della sicurezza. Alla Procura abbiamo, intanto, segnalato il mancato inserimento nel documento di valutazione del rischio quello correlato alla strada». Aggiunge Marco Milani del Sulpl: «Il giovanissimo collega rischia purtroppo di perdere anche il posto qualora il periodo di convalescenza superasse gli otto mesi consecutivi, in quanto non siamo Forza di Polizia».