Levante ha accolto amici, familiari, colleghi e anche noi, ieri sera sera allo spazio Milano Painting Academy. In mezzo a sedie di legno usate dagli studenti e aspiranti pittori, c’erano i quadri della cantautrice. Piccoli ritratti, pensieri che evocano i sentimenti come, ad esempio, l’abbraccio di innamorati e amici, l’ultimo saluto al padre, non mancano la musica e piccoli e grandi attimi preziosi della vita. Tutto questo è stato raccolto assieme alle poesie nel nuovo (e quarto) volume dell’artista dal titolo “Opera quotidiana“, in uscita il 19 novembre per Rizzoli.
La cantautrice era al settimo cielo con un nuovo taglio di capelli, corti ed elegantissimi, e reduce da un lungo viaggio in Giappone assieme al marito Simone Cogo (disc jockey e polistrumentista dei The Bloody Beetroots) e alla figlia Emma di due anni e mezzo. “Siamo tutti e tre in pieno jet leg! Sono rimasta folgorata dal Giappone – ha spiegato a FqMagazine l’artista -, ci sono stata lo scorso anno ed hanno una cultura meravigliosa, una gentilezza rara e soprattutto una pulizia straordinaria che per chi è esteta, come me, è un bene prezioso. Ci siamo tornati anche quest’anno per girare un po’ di zone e confermo, ancora una volta, di essere innamorata di quel Paese”. Chissà se questo viaggio entrerà nel prossimo disco di inediti a cui sta lavorando con tutta calma e che dovrebbe vedere la luce nel 2025…
Quel che è certo è che l’artista ha messo in mostra alcuni suoi quadri che colpiscono per semplicità, per i colori ma soprattutto per la sincerità con cui si è raccontata attraverso il pennello. Uno dei disegni, un autoritratto, è diventato naturalmente anche la copertina di “Opera quotidiana”. “Se penso di metterli in vendita? Oddio ancora è troppo presto, per ora li tengo per me. Ma un futuro chissà…”.
Il volume contiene quasi 90 poesie e 13 quadri a riprodurre un diario personale, in cui Levante racconta in poesie, disegni e pensieri quotidiani che scandiscono la sua esistenza e il suo tempo. La particolarità del volume è che gli scritti sono composti con il ritaglio delle lettere da diversi giornali, quasi a ricreare un messaggio anonimo, proprio come i serial killer! L’artista ha risposto ridendo: “In effetti quando ero ragazzina – quando ho iniziato a comporre questi collage – pensavano stessi mandando lettere anonime!”.