Per l’incendio costato la vita a sei persone sono stati condannati Wolfgang Abel e Marco Furlan: sospetti su un terzo killer mai individuato ma non solo
Sono passati quarantuno anni dall’incendio del Cinema Eros di Milano, strage di matrice neonazista del gruppo Ludwig che provocò la morte di sei persone, cinque frequentatori del cinema a luci rosse e un medico che tentò di salvare chi era rimasto intrappolato. Per l’attentato estremista furono condannati Wolfgang Abel – morto a ottobre – e Marco Furlan, due serial killer ritenuti responsabili di almeno dieci omicidi rivendicati dal gruppo Ludwig tra il 1977 e il 1984. Sulla vicenda mai del tutto chiarita sono arrivate importanti novità: oggi la Procura di Milano ha riaperto le indagini.
Come riportato dal Corriere della Sera, i pubblici ministeri Leonardo Lesti e Francesca Crupi hanno riaperto il fascicolo al momento contro ignoti a seguito dell’inchiesta del quotidiano di via Solferino sui misteri attorno alla strage. Secondo quanto ipotizzato, infatti, i responsabili del rogo doloso del Cinema Eros potrebbero non aver agito da soli. Ma non solo: tra le piste mai battute, la presenza di presunte sette esoteriche dietro il gruppo neonazista che voleva ripulire il mondo da ciò che "inquinava" la purezza della razza.
Furlan e Abel furono arrestati nel marzo del1984, pizzicati mentre tentavano di replicare l’attentato all’interno della discoteca di Melamara di Castiglione delle Stiviere, nel mantovano. La Procura meneghina ha precisato che il fascicolo riguarda solo l'episodio del Cinema Eros e non altri fatti cruenti mai chiariti attorno al gruppo Ludwig. In particolare, riflettori accesi sul possibile terzo uomo.
Ricordiamo che il gestore del cinema milanese aveva infatti riconosciuto Abel e Furlan come due dei tre ragazzi che per due volte erano arrivati insieme al cinema. Insieme a un altro personaggio"basso e tarchiato".
Le indagini si concentreranno sulla rete veneta, anche grazie alle novità legate al nuovo procedimento sulla strage di piazza della Loggia a Brescia. Un dettaglio che cambierebbe faccia alla strage: non un attacco organizzato da due criminali, ma un attentato realizzato da un vero e proprio gruppo terroristico.