Minaccia il prof di matematica dopo che la figlia è stata bocciata: 46enne condannata a pagare 2.600 euro

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20 Novembre 2024 18:06

L’episodio risale al 14 giugno a Terlizzi, in provincia di Bari, quando all’avviso della bocciatura, la madre ha minacciato il professore di matematica e fisica della figlia. La vicenda è finita nelle aule di tribunale con la procura che aveva chiesto 6 mesi di reclusione.

Immagine di repertorio

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Aveva minacciato il professore di matematica e fisica dopo la bocciatura della figlia. La vicenda avvenuta a Terlizzi (provincia di Bari) che aveva visto come protagonista una 46enne è finita in aula di tribunale. Oggi mercoledì 20 novembre la giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Trani, Marina Chiddo, ha condannato la donna al pagamento di 2.625 euro.

A renderlo noto è il sindacato Snasl-Confsal Puglia. In una nota viene riportato che "la 46enne ha usato violenza e minaccia nei confronti del docente offendendone l'onore con parole ed espressioni volgari riferite a lui e alla scuola, dapprima per telefono e poi all'interno dell'istituto alla presenza di più persone".

L'episodio risale al 14 giugno di quest'anno ed è stato riportato quattro giorni dopo nell'ambito della sottoscrizione di un protocollo d'intesa con l'associazione Gens Nova per contrastare il fenomeno della violenza fisica e verbale contro il personale scolastico.

Tempo di consigli di classe, pagelle finali, ammissioni e bocciature. Un docente del liceo scientifico Sylos Fiore di Terlizzi, coordinatore di una classe prima, aveva convocato telefonicamente i genitori di un'alunna per "comunicazioni importanti". Durante l'incontro, l'avviso della bocciatura.

La madre della giovane, però, non l'aveva presa bene rivolgendo frasi minacciose. "Non finisce qui, non sapete cosa vi aspetta", riporta il sindacato. La scena sarebbe avvenuta addirittura di fronte ad alcuni testimoni.

Una storia arrivata nei palazzi della giustizia. Con la procura di Trani che aveva fatto richiesta di sei mesi di reclusione. A poco più di tre mesi dalla denuncia, la sentenza. Soddisfatto il sindacato per la decisione del risarcimento in carico alla donna, secondo cui è "il primo tangibile risultato del protocollo d'intesa tra Snals-Confsal Puglia e l'associazione Gens Nova".

Vito Masciale, segretario di Snals-Confsal Puglia, sottolinea che "molti lavoratori non denunciano perché non si sentono sufficientemente supportati dalle istituzioni e temono di dover sostenere le spese legali, andando ad attingere ad uno stipendio già misero".

Per questo motivo, il sindacato "ha messo a punto un pacchetto di azioni concrete per far fronte, almeno sul territorio, alle necessità di una scuola che grida giustizia e pretende di essere trattata con dignità", dice Masciale. Che conclude: "Ci auguriamo di poter dialogare in maniera proficua con l'Ufficio scolastico regionale e con il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Questo, fino ad ora, è avvenuto solo a livello di buone intenzioni. La scuola ha bisogno di interventi incisivi".

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