Il professor Giuseppe Fumo: "La gestazione è un fatto eccezionale e si crea un rapporto strettissimo tra feto e mamma"
Il presidente Mattarella ha firmato la legge che rende reato universale, e quindi perseguibile anche se commesso all'estero, la cosiddetta Gestazione per altri (GPA), cioè la pratica di prendere in affitto l'utero di una donna estranea, per fare un figlio, da parte di un single o di una coppia. Giuseppe Fumo, 61 anni, già professore all'Università degli Studi La Sapienza di Roma, facoltà di medicina e chirurgia, è un ginecologo, esperto in diagnosi prenatale e medicina riproduttiva. Conosce le donne, le segue passo passo nei nove mesi della gravidanza.
Dottore, legge giusta?
«Sì, è una legge molto giusta. Prevede fino a due anni di carcere e fino a un milione di multa. Mi pare assolutamente ragionevole perché io penso che il reato del quale stiamo parlando sia molto grave».
L'utero può essere considerato un luogo a sé? Dove la vita della madre e la vita del bambino sono separate?
«Assolutamente no. La gravidanza non può essere ridotta a transazione. A un fatto commerciale. Io ti do qualcosa, soldi o altro, e tu in cambio mi fabbrichi un figlio. La gravidanza è un fenomeno eccezionale e ha una fortissima carica emotiva».
Durante la gravidanza si crea un rapporto stretto tra feto e madre?
«Di sicuro. Io mi chiedo che rapporto emotivo può avere un bambino coi genitori committenti, che non sono suoi genitori. Io credo che anche questo sia un problema».
E c'è un problema che riguarda la donna?
«Certamente. Perché nel momento nel quale una donna mette a disposizione il suo utero non è più una donna, nel senso che perde l'identità, la personalità di donna, e diventa uno strumento. L'amore sparisce. Amore per chi? Io credo che nella procreazione l'elemento dell'amore sia il più importante. Lo spirito è nell'amore. Se non c'è l'amore cosa resta?».
Me lo dica lei...
«La mercificazione del corpo femminile e della maternità».
In che senso la donna diventa uno strumento?
«Diventa il semplice elemento decisivo di un rapporto di affari. E siccome è decisivo, costa molto».
Le donne che si prestano lo fanno solo per denaro?
«E secondo lei sennò perché lo fanno? Nove mesi con un bambino in grembo che non vedrai mai più nella vita senza un motivo vero?».
Ma il rapporto vero tra mamma e figlio non nasce solo dopo il parto?
«No, nasce prima. Lei ha dei figli? Beh, allora si ricorda di quanto fosse forte, fisicamente forte, il rapporto tra lei e il feto che teneva in grembo. Si ricorda che già alla ventesima settimana lei percepiva i suoi movimenti fetali. E si ricorda che emozione pazzesca?».
Pazzesca. Cosa succede in quei nove mesi alla donna?
«C'è una trasformazione della donna, nel corpo e nella mente. Lei sa che molte madri, dopo aver partorito e gioito alla vista del bambino, poi mi hanno detto: Però mi manca la gravidanza, mi manca sentirlo nella pancia».
La mamma è sempre mamma?
«Sempre. Dal primo giorno del concepimento».
C'è il cordone ombelicale
«Sì, quello è il legame medico. Secondo me il legame affettivo è molto più importante. E non può essere reciso».
È un atto di violenza strappare il bambino appena nato alla mamma?
«Sì, è un atto di violenza».
Questi bimbi, nella loro vita, manterranno un legame con la mamma naturale?
«Il legame resta eterno. L'esperienza emotiva e fisica della gestazione non finisce nel momento del parto».
La donna al momento del parto soffre. C'è il travaglio, talvolta il cesareo. Partorirai con dolore, dice la Bibbia. E questo dolore diventa moneta?
«Esatto. È uno degli aspetti più feroci e cinici di questo commercio. Io ti pago per soffrire e poi ti levo il frutto della sofferenza. Una violenza inaudita».
Le donne ricche sono donatrici di utero?
«Non credo. Sono le donne povere, lo fanno perché non vedono altre vie per uscire dalla povertà».
Perché la sinistra difende questa pratica?
«Credo per ideologia: sfido qualunque donna madre di sinistra a non comprendere l'abominio di questa pratica».
Il bambino soffre per il distacco dalla madre alla nascita? Riporterà dei danni?
«Saranno evidenti durante la pubertà e l'adolescenza. Io non escludo che dei danni psicologici possano esserci».
È giusto che la Gpa sia reato universale?
«Sì, io penso di sì».
Se le chiedo cos'è la gravidanza, cosa mi risponde?
«La gravidanza è amore».
E la Gpa?
«La sua negazione».