Neonata trovata morta nel nightclub, arrestata la madre Melissa Russo: «Ha soffocato la bimba, il corpo trovato nel water»

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La neonata era nel water, con l’acqua che traboccava. L’hanno trovata così i medici del Suem, arrivati ieri mattina alle 4.30 in un appartamento al primo piano di uno stabile che ospita il night Serale Club, in via Borgo Padova a Piove di Sacco, nel Padovano, lungo la strada Piovese che porta al mare. L’ipotesi è che a metterla in quella posizione e ucciderla sia stata la madre Melissa Russo, una 29enne italo-brasiliana residente in Puglia, arrivata a Piove di Sacco da poco meno di due mesi e adesso ricoverata nell’ospedale della città del Santo. Nella serata di ieri il sostituto procuratore Sergio Dini ha firmato nei confronti della donna un decreto di fermo del pubblico ministero con l’accusa di omicidio aggravato. La 29enne è stata quindi raggiunta in ospedale dai carabinieri che la stanno piantonando. 

I FATTI

La chiamata alla centrale del 118 arriva quando sta per albeggiare. L’operatore raccoglie il racconto di una donna che chiede il loro intervento per una neonata nata in casa e che non respira più. Subito un’ambulanza raggiunge il civico 55 di via Borgo Padova senza pensare di trovarsi di fronte al baratro. I medici, arrivati in bagno, vedono davanti a loro il corpo della neonata incastrato nel water, mentre tutto attorno la scena è quella di un parto naturale avvenuto in casa. Nello stesso istante i camici bianchi si occupano della donna, portandola in ospedale, e chiamano i carabinieri dando il via alle indagini.

LA RICOSTRUZIONE

I militari dell’Arma cristallizzano la situazione con rilievi andati avanti per tutta la giornata di ieri. Con il passare delle ore i dubbi lasciano spazio a certezze più fondate permettendo agli inquirenti di riannodare i fili dell’intera vicenda. Ieri sera la 29enne, lavoratrice del night club da poco passato in mano a un proprietario di origine cinese, è da sola nell’appartamento nel quale alloggia, al primo piano dello stabile. Ha le doglie ma non avverte nessuno. Partorisce in bagno e poi decide di liberarsi della neonata. Quando vede il suo piano fallire, contatta le colleghe che nel frattempo erano al lavoro al piano di sotto. Loro salgono, si trovano di fronte alla scena e chiamano il 118. Sul posto anche il pm Sergio Dini che poi, in caserma a Piove di Sacco, conduce gli interrogatori di quanti gravitano attorno al mondo del Serale Club.

LE INDAGINI

Durante la giornata di ieri vengono sentiti in caserma l’attuale gestore cinese del locale e colui che qualche settimana fa gli aveva ceduto l’attività. Davanti ai militari della Compagnia di Piove di Sacco e del nucleo Investigativo di Padova anche le sette ragazze che lavoravano (a turno) con la 29enne, alcune delle quali vivono nello stesso appartamento al primo piano, nel quale ci sono più stanze. La ceralacca sull’architettura ricostruita dagli inquirenti sarà l’autopsia che chiarirà se la neonata sia nata viva – come sembra da una prima ricognizione esterna della salma – o meno. Se il medico legale incaricato nei prossimi giorni dalla procura dovesse trovare tracce di acqua nei polmoni della bambina, ecco che il cerchio diventerebbe inattaccabile. 

LO CHOC

«L’ho vista camminare qui intorno, salire e scendere dalle scale» ha raccontato ieri mattina Francesco Tamiazzo, titolare dell’autoricambi Rap e vicino di casa dell’appartamento nel quale la donna viveva, sopra il locale che condivide la palazzina di via Borgo Padova con il night. «Quella ragazza era inconfondibile, era evidente la pancia della gravidanza – ha aggiunto il commerciante – e lei non faceva nemmeno nulla per nasconderla. Stanotte (ieri mattina, ndr) non ho nemmeno sentito arrivare l’ambulanza, quando mi sono alzato stamattina attorno alle 6 ho visto macchine dei carabinieri arrivare e andare via, ho visto le sirene e allora ho capito che era successo qualcosa». «Veniva qui a comprare qualcosa ogni tanto, si vedeva che era incinta – hanno detto due dipendenti dell’ortofrutticola vicina – Nulla di più, era arrivata da poco, era sempre gentile».

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