Il conduttore radiofonico smonta i soliti allarmi sul fascismo: "Si grida alla repressione quando in piazza c'è solo la libertà di picchiare gli agenti"
Il cortocircuito delirante della sinistra va oltre ogni immaginazione. Ormai tutti i giorni si urla al pericolo fascismo e si lanciano allarmi per una deriva autoritaria che starebbe per travolgere l'Italia, ma allo stesso tempo si occupano scuole e università e si scende in piazza con manifestazioni che danno il pretesto ai facinorosi di scagliarsi contro le forze dell'ordine. Iniziative che in un regime sarebbero proibite e represse in tempo zero. Eppure la narrazione rossa va avanti a testa bassa. Sul punto Giuseppe Cruciani ha smascherato l'ipocrisia dei partigiani di oggi.
Il conduttore radiofonico, voce di spicco de La Zanzara, ha messo in evidenza esattamente la distanza siderale tra le tesi sostenute a squarciagola e la fotografia della realtà: "Si grida al fascismo, alla repressione, alla mancanza di libertà quando in piazza c'è solo la libertà di picchiare gli agenti. Questa è l'unica libertà che io vedo, purtroppo, senza reazione e con una grandissima impunità".
Il modus operandi delle frange estremiste dei pro-Pal è ormai chiaro a tutti: ci si propone di difendere le istanze della Palestina, salvo poi vomitare odio su Israele e scagliarsi contro gli uomini in divisa. E negli ultimi giorni ha fatto discutere quanto accaduto a Trento, dove è stato impedito il volantinaggio ai ragazzi di Azione universitaria. "Tutti hanno diritto di parola. Se uno sta facendo una conferenza, se dei ragazzi - fossero anche di CasaPound - vogliono manifestare, non dovete andare a rompere le palle con manifestazioni non autorizzate e violente", è stato lo sfogo del giornalista.
Cruciani - intervenuto a Dritto e Roverscio, programma condotto da Paolo Del Debbio in onda su Rete 4 - si è poi espresso sul ruolo ricoperto da Maurizio Landini. Non ci si può permettere un attimo di distrazione, altrimenti si rischia di rimanere spiazzati senza sapere se chi sta parlando sia il segretario della Cgil o Elly Schlein dai banchi dell'opposizione in Aula. "È evidente che rappresenta una parte politica, non ci nascondiamo. È un esponente della sinistra, è un esponente della politica italiana", ha affermato l'opinionista riferendosi al sindacalista.
Il leader della Confederazione generale italiana del lavoro è stato definito "temporaneamente sindacalista" e come una parte in commedia.
E Cruciani si è posto una domanda: cosa è cambiato nella condizione dei lavoratori italiani dagli ultimi 20 da far gridare alla rivolta sociale? "Se ci fosse stato un governo di sinistra, con il capo di un importante sindacato di destra che chiama alla rivolta sociale, voi avreste chiamato i carabinieri e lo avreste fatto arrestare per aver attentato alla Costituzione. Però siccome lo dice Landini è tutto a posto", ha annotato infine il conduttore radiofonico.