Grazie a un lievito ingegnerizzato in laboratorio si potranno portare i medicinali direttamente nella zona di intestino interessata
Un probiotico sviluppato il laboratorio come trasportatore di farmaci all'interno dell'intestino per combattere i tumori gastrointestinali. Una scoperta rivoluzionaria che arriva dalla Washington University School of Medicine di St. Louis, dove un team di ricercatori è riuscito a ingegnerizzare qualcosa di così semplice, trasformandolo in un potente alleato.
La lotta contro i tumori gastrointestinali
La necessità di scoprire nuovi metodi di approccio a questo insieme di malattie era sempre più impellente. La medicina moderna si sta molto appoggiando all'immunoterapia di recente, ma questa si è rivelata poco efficace contro alcuni tumori gastrointestinali, dato che questi si trovano spesso in aree difficili da raggiungere. Grazie a questo probiotico è possibile trasportare le immunoterapie direttamente nel sito di interesse, con maggiori possibilità di riuscita del trattamento. Questa nuova scoperta è stata pubblicata lo scorso 20 novembre sulle pagine della rivista Cell Chemical Biology.
Ma come funziona questo super probiotico? "Abbiamo progettato un probiotico a base di lievito che fornisce immunoterapia direttamente al sito del tumore. La nostra speranza è che un giorno il probiotico possa essere aggiunto all'arsenale di terapie per aiutare a ridurre i tumori nelle persone", ha spiegato uno degli autori della ricerca, il dottor Gautam Dantas del Dipartimento di Patologia e Immunologia della Washington University. Il probiotico è in grado di agire in modo mirato, senza essere trattenuto da quelle barriere organiche che talvolta impediscono la buona riuscita delle terapie. I tumori a esofago, stomaco, fegato, pancreas e colon-retto, tutti facenti parte dell'insieme dei tumori gastrointestinali, sono fra le malattie più aggressive. Circa 3,7 milioni di persone muoiono ogni anno. Questo accade sia per i ritardi della diagnosi, che per la difficoltà di raggiungere le zone interessate dal cancro. "Sebbene siano disponibili farmaci immunoterapici per i tumori gastrointestinali, vengono somministrati per via endovenosa e spesso mostrano un'efficacia limitata. Dosi sicure di immunoterapia potrebbero non essere sufficienti per raggiungere il sito del tumore ed essere efficaci", aggiunge il dottor Dantas.
Il ruolo di "vettore"
Ecco dunque che si è fatta strada l'idea di somministrare farmaci di tipo orale, ma i classici medicinali sarebbero stati rapidamente demoliti prima di raggiungere l'intestino. Un probiotico, invece, ha una resistenza maggiore, e per questa ragione i ricercatori hanno deciso di impiegarlo come "vettore". Modificato in laboratorio, può infatti trasportare i farmaci direttamente in loco. "A differenza dei batteri, il lievito ha meno probabilità di scambiare materiale genetico con altri microbi e non si insedia nel tratto gastrointestinale, evitando di alterare le comunità microbiche benefiche", spiega il professore.
Grazie alla bioingegneria, questo super probiotico è in grado di secernere quelli che vengono definiti "inibitori dei checkpoint immunitari". Questi inibitori allertano il sistema immunitario, aggirando le barriere di difesa dei tumori, e consentono che le cellule cancerose vengano attaccate. I test di laboratorio, condotti sui topi, hanno dato gli esiti sperati.
Le terapie del futuro
A quanto sappiamo, i ricercatori hanno già
depositato due brevetti relativi a questa terapia basata sui probiotici. Il raggio d'azione è ampio: il probiotico potrebbe essere impiegato per trattare anche altre patologie di natura gastrointestinale.