Cosa è emerso dall’analisi sulla scena del crimine dell’omicidio di Pierina Paganelli: trovati due Dna femminili ma non quello dell’unico indagato
Sembra allontanarsi sempre più l’ipotesi che da qualche mese sta interessando gli inquirenti in merito all’omicidio di Pierina Paganelli. L’ipotesi allo studio ha portato a indagare a giugno 2024 il vicino Louis Dassilva, che un mese più tardi è stato posto in custodia cautelare. Ma a carico di Dassilva, a quanto è dato sapere, non ci sarebbero prove incontrovertibili, e soprattutto non ci sarebbe il suo Dna sulla scena del crimine, ovvero il vano tecnico condominiale di via del Ciclamino a Rimini, in cui l’anziana è stata accoltellata più e più volte la sera del 3 ottobre 2023.
Sul Dna si è lavorato all’Univerità Tor Vergata, dove sono stati analizzati 15 reperti, tra cui anche alcuni oggetti dello stesso Dassilva - e sui quali, naturalmente, il suo codice genetico era invece ben presente. Quello che colpisce è che sulla scena del crimine - grazie a una tecnologia giunta appositamente dagli Stati Uniti - sono stati individuati due Dna femminili non appartenenti a Pierina, uno sulla gonna più o meno all’altezza della vita, e uno sulla maglietta nei pressi di una coltellata ricevuta dall’anziana, come riporta il Resto del Carlino. Tuttavia si dovrà stabilire se questo materiale biologico è stato oggetto di contaminazione, da parte delle persone o dei soccorritori che potrebbero essere stati presenti sulla scena del crimine.
Insomma neppure i super laser venuti dall’America hanno trovato tracce di Dassilva, il quale si avvicina all’incidente probatorio atteso per il 26 novembre. Un peso nell'indagine a suo carico l’ha avuto la telecamera di sorveglianza della farmacia nei pressi del condominio, che ha ripreso un uomo allontanarsi dall’edificio alle 22.17 della sera del delitto. Ma su questa, che è stata definita da parte dell’opinione pubblica come la prova regina, ci sono molti dubbi, anche perché la camera non è detto che sia riuscita a mostrare una corretta pigmentazione dei vestiti e soprattutto della pelle dell’uomo ripreso - Dassilva è di origine senegalese. In più c’è un altro condomino che si sarebbe riconosciuto in quel filmato.
Secondo gli inquirenti, il presunto movente di Dassilva sarebbe da rintracciare nella relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, nuora della vittima.
Sarà effettuata una prova per controllare se in effetti l’immagine di Dassilva possa essere compatibile con quella ripresa dalla videocamera di sorveglianza, ma in assenza di prove il lavoro svolto dagli inquirenti finora potrebbe cadere. Insieme alle accuse di Dassilva, che quindi potrebbe essere scarcerato. E il giallo di Pierina, che fin dal primo momento è apparso molto complesso, potrebbe richiedere nuove indagini e nuove piste da battere.