Il gruppo rimanda tutto al 2030 e soffre ancora in Borsa
StMicroelectronics chiede tempo agli investitori. Il colosso italo-francese dei chip avrà bisogno di tre anni in più per raggiungere il target di 20 miliardi di dollari di fatturato, precedentemente indicato per il 2027.
La flessione della domanda di chip industriali e automobilistici è attesa persistere anche nel 2025 che sarà quindi un «anno di transizione» prima del ritorno alla crescita. Il nuovo piano del gruppo presentato ieri a Parigi prevede un ridisegno della presenza produttiva e un ridimensionamento della struttura di costo.
L'amministratore delegato Jean-Marc Chery (in foto) ha rimarcato che l'industria dei semiconduttori è alle prese con una «situazione senza precedenti» complice il percorso di trasformazione dell'industria dell'auto verso l'elettrificazione, la digitalizzazione e l'evoluzione del panorama competitivo. Guardando avanti, Stm ambisce ad andare a velocità doppia rispetto al mercato.
«Competiamo su un mercato che, secondo le previsioni, crescerà del 5% l'anno nel 2027-2028 e noi puntiamo a crescere a una velocità doppia», ha indicato Chery.
In Piazza Affari il titolo Stm ha accolto con freddezza il nuovo piano, scendendo di un altro 1,2%, con quotazioni quasi dimezzate (-49%) da inizio anno e valori scesi ai minimi dal giugno 2020.