Perde la memoria dopo essere stato investito: “Spariti 40 anni di vita. Non riconoscevo moglie e figlio”. La storia di Luciano D’Adamo

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Cronaca

 “Spariti 40 anni di vita. Non riconoscevo moglie e figlio”. La storia di Luciano D’Adamo

| 21 Ottobre 2024

La sua nuova vita è un’eterna gioventù, un infinito 1980 da 24enne senza moglie e figli, senza tutti gli anni adulti che verranno dopo. È l’esistenza di Luciano D’Adamo, 68 anni all’anagrafe ma 24 nella sua testa, da quando nel 2019 dopo un incidente d’auto si è risvegliato credendo di vivere da ventenne. La storia di D’Adamo è raccontata oggi da Il Messaggero. L’uomo ricorda bene, si legge sul quotidiano, cosa aveva fatto il 20 marzo 1980 (il 2019, nella realtà): aveva 24 anni e dopo essere tornato dal lavoro è stato investito da un’auto, nel quartiere romano di Monte Mario.

Ma al risveglio in ospedale il primo black out della memoria: “Nella stanza è entrata una sconosciuta”, ovvero la moglie. “Mi chiamava Luciano. E io mi chiedevo come faceva a sapere il mio nome”, dice. Poi gli si è presentato un uomo di 35 anni, suo figlio: “Ma come poteva essere mio figlio un uomo nato molto prima di me? E poi quale moglie? Io non ero sposato, ma fidanzato con una ragazza di 19 anni, anzi il matrimonio era già organizzato, ci saremmo sposati quattro mesi dopo…”. Il vero choc allo specchio: il ragazzo di 24 anni era diventato un uomo di 63.

Così gli hanno spiegato, racconta il Messaggero, “che l’incidente non era avvenuto a Monte Mario bensì a via delle Fornaci, e non nel 1980 ma nel 2019. Un trauma alla testa gli aveva fatto perdere la memoria degli ultimi decenni di vita”. Luciano dunque “non sapeva cosa fossero i telefonini, non sapeva di aver vinto due scudetti da romanista e due mondiali da italiano, non sapeva di Totti e di Berlusconi, di Tangentopoli e dell’11 settembre” e “si è ritrovato di colpo in un universo di fantascienza”.

“Luciano – scrive ancora il Messaggero – ormai ha capito che quasi tutta la sua vita da uomo adulto è andata persa e non la riavrà mai più. Non si è arreso: ha imparato un po’ alla volta a vivere e a lavorare in un mondo tutto nuovo. Adesso si occupa della manutenzione in una scuola. Con l’aiuto degli psicologi, lui e la moglie stanno ricostruendo un rapporto che è dovuto ripartire da zero. Non ha mai avuto un risarcimento perché il pirata della strada che lo ha investito non è mai stato trovato”. Sparito, come tutti gli anni già vissuti.

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