21 Novembre 2024 10:27
Sarebbe stato trovato un biglietto d’addio nella camera del 19enne Riccardo Branchini scomparso ad Acqualagna. Il contenuto è attualmente sconosciuto perché coperto dal segreto istruttorio delle indagini per istigazione al suicidio.
Nella cameretta di Riccardo Branchini è stata ritrovata una lettera di circa 10 righe, forse un messaggio di addio che ha spinto gli inquirenti ad aprire un fascicolo per istigazione al suicidio, anche se non vi è un corpo e non vi sono indagati. Il foglio, spiega la trasmissione "Chi l'ha visto?", è stato trovato dal cugino del 19enne scomparso ad Acqualagna il 13 ottobre scorso.
Il ragazzo si trovava a casa di Riccardo con i carabinieri per aiutarli a destreggiarsi tra le diverse stanze durante il sopralluogo. In camera da letto, come racconta anche la zia intervistata dalla trasmissione Rai, ha notato un foglio strappato posto sopra quella che sembrava essere una lettera scritta a mano.
"L'ha presa ma non l'ha letta – ha ricordato la zia -. L'ha subito data ai carabinieri. Era una lettera ma non era lunga, forse contava in totale una decina di righe". I familiari non sanno però quale fosse il contenuto della missiva. Non si esclude la possibilità di una letta di addio, ma sono ancora tantissimi i dettagli della scomparsa che non tornano.
Riccardo Branchini scomparso da Acqualagna (Pesaro)
Il 13 ottobre, infatti, Riccardo aveva trascorso la giornata con un amico a Urbino: la mattina erano andati a donare il sangue e il pomeriggio lo avevano trascorso in compagnia di alcuni ex compagni di classe delle scuole medie. Poco prima di andare a cena, il 19enne era apparso turbato e aveva manifestato l'intenzione di tornare a casa prima. "Non sapeva se tornare a casa prima o restare a Urbino – avrebbe raccontato l'amico che era con lui – alla fine aveva deciso di rimanere e venire a cena con noi".
Dopo la cena, Riccardo era tornato a casa e alle 23.35 aveva scritto alla madre di essere arrivato. Poco dopo aveva bussato alla sua porta l'amico Davide, tornato per riprendere il borsone. Secondo il custode della diga del Furlo, l'auto del 19enne sarebbe arrivata nei pressi del faro intorno alle 2.30 di notte nonostante la distanza tra casa del ragazzo e la diga sia molto breve. Ci sarebbe nella ricostruzione un buco di un'ora circa, dall'1.30 fino alle 2.30, del quale non si conosce ancora nulla. Non è chiaro infatti dove possa essere andato il 19enne prima di sparire del nulla e se abbia incontrato o meno qualcuno.
Nella macchina sono stati trovati gli effetti personali del giovane solo il mattino dopo, quando le forze dell'ordine hanno rinvenuto i vestiti di Riccardo, una cintura lasciata sul sedile del guidatore, gli occhiali e un taccuino.
La famiglia continua a chiedere lo svuotamento della diga per ulteriori accertamenti. "Sono una mamma – ha spiegato la madre di Riccardo ai microfoni della trasmissione Rai – e voglio avere la certezza che mio figlio non sia in quella diga".