Entro il 2026 le ottanta famiglie ‘sfollate’ da Torre dei Moro, il grattacielo distrutto dall’incendio del 29 agosto 2021, potranno tornare a vivere nel nuovo edificio ribattezzato ‘Torre Seta”. I residenti hanno però sottolineato come siano ancora costretti a pagare mutui, affitti e parte delle spese di demolizione.
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Entro il 2026 le ottanta famiglie ‘sfollate' da Torre dei Moro, il grattacielo distrutto dall'incendio del 29 agosto 2021, potranno tornare a vivere nel nuovo edificio ribattezzato ‘Torre Seta". Nella giornata di giovedì 17 ottobre è stata posta la prima pietra simbolica: il nome arriva dal fatto che alcuni pannelli bianchi rivestiranno l'esterno dell'edificio. I materiali, ha sottolineato l'architetto Marco Piva, saranno completamente ignifughi.
"Il vetro cellulare, materiale incombustibile, andrà a sostituire il cemento. Il parapetto dei balconi sarà in acciaio e alluminio", ha detto Piva. Il progetto ha un valore di venti milioni. Saranno inoltre previsti spazi di aggregazione per i condomini e piazze alberate: "L'incendio è una ferita nel cuore degli inquilini e della città. Oggi la cicatrice resta, ma la Torre rinasce", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala. I residenti però hanno sottolineato che continuano a pagare mutui e affitti: "Siamo fuori da tre anni a nostre spese", ha detto il portavoce del comitato Rinascita Antonini Mirko Berti.
Ha inoltre spiegato, come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, che una parte delle spese di demolizione dell'edificio è a carico delle famiglie: "La risposta delle banche è molto lenta. Di fatto stiamo ancora pagando i mutui perché non esiste un blocco di default. Ogni anno è necessaria la lettera del prefetto per bloccarli per un periodo".
Nel frattempo prosegue il processo a carico di tredici persone accusate di disastro colposo, necessario per accertare la responsabilità in merito all'incendio. Il processo è iniziato lo scorso 30 settembre.