Roberto Saviano sulla morte di Margaret Spada: “La bellezza è un tema sociale e politico”

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La bellezza come tema è sociale e politico è la riflessione dello scrittore Roberto Saviano a Fanpage.it sul caso di Margaret Spada, la 22enne morta a Roma, a seguito di un’iniezione per un intervento al naso. “La bellezza oggi dettata dall’algoritmo”.

Agata Margaret Spada e Roberto Saviano

Agata Margaret Spada e Roberto Saviano

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La morte di Agata Margaret Spada sta aprendo un dibattito sulla percezione di sé attraverso i social network e sulla chirurgia estetica, sulla ricerca a volte spasmodica di standard di bellezza omologati, pena rimanere "invisibili", come ha detto intervenendo su Fanpage.it Roberto Saviano. Ed è proprio dalla "bellezza" che si dovrebbe partire per lo scrittore, riconoscendola come un tema sociale e politico. Parlando della tragica vicenda della ventiduenne di Lentini, arrivata a Roma per sottoporsi ad un intervento al naso in un centro di Medicina estetica dell'Eur e morta dopo tre giorni di coma, Saviano invita ad aprirlo questo dibattito.

Bellezza come tema sociale e politico

"La morte di Margaret Spada mi ha sconvolto, una riflessione drammatica su percezione di sé, manipolazione del corpo, valutazione della bellezza, giudizio su di sé e sugli altri, insomma quegli aspetti estetici e culturali che rendono un dramma come questo, un tema politico e centrale per il dibattito", spiega Saviano. Sulla morte di Margaret Spada indaga la Procura della Repubblica, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di due medici, padre e figlio, Marco Procopio e Marco Antonio Procopio, assistiti dall'avvocato Domenico Oropallo.

"Ossessione estetica è controllo del corpo delle donne"

"Posto che la libera decisione sul proprio corpo è fondamentale, poter correggere qualcosa che ti angoscia, è un diritto – commenta – Il moralismo del non intervento su ciò che ci angoscia l'ho sempre considerato inquisitoriale. Mi sono posto io stesso sul mio corpo molte volte nelle domande, quando ho iniziato a perdere i capelli, per esempio, l’ho ritenuta una grandissima ingiustizia". Il problema nel caso di Margaret è un altro, chiarisce Saviano, e lo fa partendo dal libro "Il mito della bellezza" di Naomi Wolf, che spiega cosa si nasconde dietro l'ossessione estetica.

"Non è un capriccio di vanità, ma un modo per controllare il corpo delle donne, ed estenderei in questo momento alla dinamica social. Controllare significa che ciò che non risulta identico a quella immagine che l'algoritmo considera bellissima o bellissimo, ti fa sentire brutta o brutto. Non c'è sul tuo viso, probabilmente nessuna bruttezza, non c’è nessun difetto che ti angoscerebbe, se non volessi somigliare a qualcos'altro. L'imperfezione è la nostra caratteristica, quella che ci rende unici. È proprio questo che si nasconde dietro la tragedia di volersi a tutti i costi mutare anche a basso costo".

Chirurgia estetica come cosmesi

Un'opera di standardizzzione spiega Saviano quella in atto con i social network non nuova nel corso della storia dei media, ma che hanno già svolto per decenni televisione e riviste di moda. "Stiamo vivendo un picco drammatico della trasformazione di sé, perché i social hanno reso accessibile ed economicamente possibile l'occasione di poter cambiare il naso, gli occhi, il mento, il sorriso con pochi soldi.

In passato arrivare a una operazione di chirurgia plastica significava avere un ospedale, impegnarsi economicamente, fare diverse consultazioni mediche. Oggi invece è percepita come cosmesi". Saviano lancia un appello rivolto a tutti, uomini e donne, di fare sempre attenzione quando si tratta di salute: "I social non hanno regole, quindi potete trovare qualunque cosa che considerate autorevole perché semplicemente quel medico si sta dichiarando tale o ha un camice".

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