Stavolta c'è la pistola fumante, come si direbbe nei polizieschi americani. È una foto, di cui l'ex ministro Gennaro Sangiuliano aveva già rivelato l'esistenza, scattata a prova dell'aggressione subita in una camera d'albergo da Maria Rosaria Boccia. Non una cosa da niente ma una ferita sul cranio cui saranno necessari ben 13 punti di sutura. Lo scatto, inequivocabile, è allegato alla denuncia di Sangiuliano contro la Boccia, la pompeiana aspirante consulente del ministero della Cultura. Un altro dettaglio che si aggiunge al quadro che delinea la figura di questa quarantenne, indagata anche di truffa per una storia di compravendita immobiliare.
L'aggressione
La vicenda, in parte già nota viene approfondita ieri da Report che, per la prima volta, fa vedere la foto, nitida ed inequivocabile, della ferita. «Dopo aver rimesso l'incarico, l'ex ministro - spiega la redazione di Report - ha poi denunciato l'imprenditrice di Pompei anche per aggressione. La prova principale sarebbe la foto di questa profonda ferita in testa che Report mostra in esclusiva». Secondo quanto dice Gennaro Sangiuliano nella sua denuncia «gli sarebbe stata causata lo scorso 16 luglio in una stanza dell'hotel Nazionale di Sanremo da Maria Rosaria Boccia alla fine di un'accesa discussione nata dopo l'annuncio del ministro di voler chiudere la loro relazione e di non voler lasciare la moglie».
Un'aggressione di cui sinora non si aveva prova certa ma che era stata rilanciata dopo l'intervista al Tg1 in cui Sangiuliano, ancora ministro, ribadiva di non voler lasciare la moglie «per me è la persona più importante della mia vita». E proprio le luci delle telecamere Rai avevano messo in evidenza un cerotto sulla fronte di Sangiuliano. Ieri la conferma di quell'alterco di metà luglio scatenato dalla decisione di Sangiuliano di troncare la relazione e di non esserci i margini per una collaborazione al suo ministero. È stato a quel punto che, secondo la versione di Sangiuliano, Boccia avrebbe affondato le unghie nella sua carne. Le immagini - nitide e inequivocabili - mostrano i segni della violenza: un lungo e profondo taglio sulla testa. Poi la corsa a Roma. Prima però Sangiuliano ha il sangue freddo di scattare due foto che saranno poi allegate nel fascicolo della denuncia contro la Boccia per aggressione.
I precedenti
Un altro dettaglio che delinea la figura di questa pompeiana quarantenne. Non solo per i racconti dell'ex marito quanto per il ruolo che si era ritagliato al comune di Pompei. «Una consigliera occulta del Comune, ben prima che scoppiasse il caso Sangiuliano», scrivevano i consiglieri comunali del Pd del comune napoletano mettendo a a punto un dossier di 40 pagine sulla donna. Perché c'era sempre lei, dietro a decine di iniziative. Sempre in prima fila dal 2022 tanto da figurare sui manifesti del comune, accanto al sindaco Carmine Lo Sapio, come «ideatrice dei progetti». Ma di una determina, di un conferimento di incarico ufficiale non c'è traccia. Eppure emerge il quadro di una consulente del Municipio ben prima che conoscesse il ministro Sangiuliano. Anzi proprio quel ruolo che si era ritagliato era stato utile per conoscere il ministro.
Non solo perché pochi giorni fa salta fuori un'altra inchiesta a Pisa a carico della donna: una presunta truffa immobiliare da 30 mila euro per fatti che risalgono a tre anni fa. Al centro la compravendita di un intero edificio in provincia di Napoli dove si sarebbe dovuto inaugurare un ristorante. Ma alla fine il pagamento non è andato a buon fine e la vicenda è finita in un'informativa della Guardia di Finanza di Pisa. E a inizio ottobre i Finanzieri hanno notificato alla Boccia un invito a comparire oltre all'avviso di garanzia con la proroga delle indagini. Inchiesta, quella pisana, che corre in parallelo a quella romana dopo la denuncia di Sangiuliano.