Scontri con la polizia e sede di FdI vandalizzata: furia dei centri sociali a Napoli

1 mese fa 24

I manifestanti contro il G7 della Difesa hanno utilizzato grandi pannelli di legno per tentare di sfondare gli sbarramenti di polizia, venendo respinti

 furia dei centri sociali a Napoli

La manifestazione di Napoli contro il G7 e pro-Palestina, nonostante non fosse stata autorizzate dalle autorità, si è comunque tenuta. I manifestanti hanno occupato il centro cittadino con la pretesa di raggiungere "a tutti i costi" piazza del Plebiscito. Questo l'annuncio dei manifestanti, guidati dal centro sociale "Mezzocannone" di Napoli, che da giorni lanciano la sfida al governo e alle istituzioni. Un primo tentativo di sfondamento si è registrato nei pressi di via Toledo, nel cuore della città.

Un gruppo di alcune centinaia di persone ha cercato di sfondare gli sbarramenti della polizia posti a protezione della città utilizzando dei pannelli in legno come ariete contro la polizia, effettuando pressioni contro i contingenti per costringerli ad arrestare. Un primo tentativo di sfondamento è stato ottimamente contenuto dagli agenti, che anche con l'utilizzo dei fumogeni è riuscito a respingere i manifestanti. A quel punto, il corteo, al grido di "polizia fascista", "polizia assassina" e "riprendiamoci questa cazzo di piazza", oltre a tutti i cori contro Israele e la polizia, ha cambiato strada ed è riuscito a muoversi, raggiungendo la centralissima piazza del Gesù. Qui, è stata indetta l'assemblea e non sono mancati slogan come "Palestina libera, Palestina rossa". Sono presenti le bandiere di Potere al Popolo, del Cau (Collettivo autonomo universitario) e del centro sociale Ex Opg Je so pazzo, oltre a quelle della Palestina.

Durante la manifestazione, un gruppo di manifestanti ha raggiunto la sede locale di Napoli di Fratelli d'Italia e gli l'asfalto è stato imbrattato con la vernice bianca con la scritta: "A pieno regime, no Ddl 1600".

La contestazione contro il decreto Sicurezza ha accomunato le piazze di Napoli, Roma, Bologna e altre città, dove i soliti gruppi di antagonisti temono che le nuove norme contro le manifestazioni violente mettano in atto un giro di vita importante con conseguenze ben più serie di quelle che ora possono subire in caso di reati durante le manifestazioni.

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