Darren Cahill ha condiviso su Instagram un video per ricordare tutti i successi ottenuti dal campione altoatesino nel corso degli ultimi 12 mesi
“Vinci, perdi, ma sorridi”: la filosofia di Darren Cahill è molto australiana, e si sposa bene con quella di un ragazzo altoatesino che di lui dice essere “un secondo padre”. Dietro i successi di Jannik Sinner, oltre a Simone Vagnozzi che a 41 anni può essere considerato un fratello maggiore, ci sono appunto le figure di coloro che lo hanno accompagnato nella crescita tennistica per farlo diventare uomo: Riccardo Piatti prima e, adesso, Darren Cahill. Un numero uno per i numeri uno, visto che è stato a fianco di campioni come Andre Agassi e Simona Halep.
Il video con cui il coach di Jannik ha celebrato l’anno tennisticamente incredibile del ragazzo italiano non solo è commovente, ma è la spiegazione del perché un periodo così complicato come quello seguito alla comunicazione per la positività al Clostebol, sia diventato la molla per salire sempre più in altro. E in effetti, la canzone “The Stairs” degli INXS non è stata scelta a caso per accompagnare le immagini della vita di Sinner: le scale sono state ripide. “La mia formazione non viene dal tennis ma dal football australiano” ha detto Cahill, e dunque si lotta contro tutte l’avversità. E ci vuole appunto gioco di squadra: “Ben fatto Jannik, sei un giovane incredibile uomo. Ci vuole una squadra intera ma un grazie speciale va a Simone Vagnozzi, bravo Vagno. Grazie Italia”, così comincia il video messaggio, che sprizza di sincerità. Poi ci sono spezzoni delle prime partite di Jannik, di quando da piccolo sciava, ci sono le lacrime di mamma Siglinde ma c'è soprattutto gli occhi lucidi quando al Roland Garros gli annunciano di essere diventato il numero uno del mondo.
Se, insomma, capiterà davvero che l’accusa di negligenza a Jannik diventerà una squalifica al Tas, c’è da essere sicuri che
intorno a lui c’è chi saprà aiutarlo a superare un momento così difficile. “D’altronde bisogna porre sempre domande e sfidare l’atleta a trovare le risposte", racconta Cahill. Jannik, quest’anno, non ne ha sbagliata una.