Si arrampica sul ponte più alto di Spagna ma sviene e precipita nel vuoto: influencer 26enne muore per “lo scatto perfetto”. Il nonno: “Cercavamo di dissuaderlo”

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 “Cercavamo di dissuaderlo”

La ricerca del brivido, la sfida ai limiti, la fame di like. A volte, la corsa all’adrenalina sui social media può trasformarsi in una tragedia. È il caso di Lewis Stevenson, 26enne influencer di Derby, Inghilterra, che ha perso la vita domenica scorsa mentre scalava il ponte Castilla-La Mancha a Talavera de la Reina, in Spagna, per creare contenuti per i suoi profili Instagram. Il ponte, alto 192 metri, è il più alto di tutta la Spagna. Arrampicarsi sulla struttura è severamente vietato, ma Lewis, con il suo amico, ha deciso di ignorare il divieto, spinto dalla voglia di impressionare i suoi follower con immagini mozzafiato. “Erano arrivati a Talavera per scalare il Castilla-La Mancha e creare contenuti per i social network”, ha confermato l’assessora alla sicurezza Macarena Muñoz, definendo l’accaduto “un caso triste e sfortunato”.

L’incidente è avvenuto intorno alle sette del mattino, mentre i due giovani si arrampicavano sulla struttura ancora scivolosa per l’umidità notturna. L‘amico di Lewis, colto da vertigini, si è fermato a 50-60 metri di altezza, mentre Lewis ha proseguito da solo. Poco dopo, il 26enne ha perso i sensi ed è precipitato nel vuoto, senza alcuna possibilità di salvezza.

“Tutti noi cercavamo di dissuaderlo”, ha raccontato il nonno di Lewis al Daily Mail. “Tentavamo sempre di convincerlo a non fare cose di quel tipo, ma lui era fatto così: cercava l’avventura, andava sempre là fuori credendo che sarebbe andato tutto bene”. Anche la fidanzata, Savannah, ha ricordato l’ultima conversazione con Lewis: “Mi aveva scritto alle cinque e mezza per dirmi ‘Buongiorno'”, ha raccontato al Daily Mail. “Ma io l’ho visto solo alle otto meno un quarto, quando era già troppo tardi. Sospetto che non avesse mangiato perché a lui non importava della fame o della sete – ha ipotizzato –. Ma non saprei dire, da quando lo conoscevo non aveva mai perso conoscenza né era svenuto. Non so cosa sia successo”. La morte di Lewis Stevenson è un monito sui pericoli dell’ossessione per i social media e la ricerca di visibilità a tutti i costi: la propria vita vale più di un pugno di “like”.

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