In manette l'imprenditore Giuseppe Cipriano, il colonnello Fabio Cagnazzo, l'altro carabiniere Lazzaro Cioffi e il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, ritenuto esponente di un clan camorristico
A quasi quindici anni dall'omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica, in provincia di Salerno, avvenuto il 5 settembre 2010, i carabinieri del Ros di Roma hanno eseguito, nella giornata di oggi, quattro arresti. Potrebbe essere giunta alla svolta decisiva una vicenda che si trascina da tempo e che vede coinvolti anche importanti esponenti delle forze dell'ordine. A finire in manette, infatti, con l'accusa di concorso nell'omicidio del primo cittadino, sono state quattro persone, tra cui tre carabinieri. Attraverso una nota ufficiale, il procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli ha reso noti i nomi degli arrestati.
Gli arrestati
Si tratta del tenente colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, figlio dell'ex generale Domenico, tra gli artefici dell'arresto del boss Totò Riina, dell'ex brigadiere Lazzaro Cioffi, di Romolo Ridosso, ritenuto esponente del clan camorristico Loreto-Ridosso e dell'imprenditore Giuseppe Cipriano.
La vicenda
La sera del 5 settembre 2010, intorno alle 22.15 ad Acciaroli, una frazione di Pollica, mentre rincasava alla guida della sua Audi A4 B6 Avant, Vassallo fu ucciso. Contro di lui furono esplosi nove proiettili calibro 9, sette dei quali andarono a segno. Benché la matrice dell'attentato sia ancora ignota, il pubblico ministero Luigi Rocco, incaricato delle indagini, avanzò l'ipotesi che esso fosse stato commissionato dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali.
Un collegamento potrebbe risiedere nelle azioni svolte da Vassallo a tutela dell'ambiente, che erano viste dalla camorra come un ostacolo al controllo del porto che le avrebbe garantito libertà nei commerci illegali di droga.