Giuseppe Conte cerca di prendersi i meriti degli ottimi risultati del governo Meloni ma i numeri smentiscono le sue accuse e raccontano di un Paese che in 2 anni ha fatto grandi passi avanti
Giuseppe Conte attacca Giorgia Meloni. Non una novità nella battaglia delle opposizioni per conquistare la leadership tra M5s e Pd e stavolta il presidente dei pentastellati ha voluto prendere di mira il video dei due anni del governo, accusando il premier di non aver detto il vero. Accuse che possono essere facilmente smentite numeri alla mano, smontando la narrazione fatta dal presidente del M5s. "Due anni di bugie e fallimenti: la realtà è tutta un'altra storia", esordisce l'ex premier.
Tra le accuse a meloni quella di aver messo più tasse, di aver fatto tagli sulle pensioni, di non aver fatto il blocco navale. "Basta prese in giro, basta bugie, parliamo di realtà: quel poco di crescita che è rimasta in questo Paese, i numeri sull'occupazione in salita dal 2021 restano agganciati al nostro operato, ai 209 miliardi del Pnrr, alle nostre misure per gli investimenti", ha proseguito Conte, prendendosi anche i meriti.
Ma la realtà raccontata dai numeri è diversa da quella raccontata da Conte. Nel 2024, a tre anni (quasi quattro) dalla fine del governo Conte, con in mezzo anche il governo di Mario Draghi. Nei due anni di governo Meloni è stato segnato il record di 24milioni di occupati , con un incremento di 834mila unità. Il che porta il tasso di occupazione al 62,3%, ai massimi storici, con anche il crollo dei contratti precari e l'aumento di 800mila contratti stabili. È certificato anche il calo dell'occupazione, ora il tasso è al 6,2% ossia il più basso dal settembre 2007 a livello generale. Mentre per i giovani è al 18,3% ed è il più basso di sempre. È aumentato il Pil, sopra i livelli pre-crisi del 2008, e ora supera quello della media Ue.
Anche lo spread è in calo, con 100 punti base in meno rispetto a ottobre 2022, quando il governo Meloni ha varcato le porte di Palazzo Chigi. E ottimi risultati si stanno ottenendo anche in Borsa, tanto che Milano è stata la migliore in Europa per prestazioni nel 2023. Da segnalare anche il record di richiesta di titoli di Stato italiani: 425 miliardi di titoli del debito pubblico in mano agli italiani. Ma tra i dati che maggiormente soddisfano questo governo ci sono quelli registrati nel Sud Italia, diventata la "locomotiva" del Paese sotto la gestione Meloni. Con la riforma fiscale c'è stato un aumento del 22% nel recupero dall'evasione e un aumento del 10,6% di entrate tributarie. A questo si aggiunge il taglio del cuneo fiscale del 7% per i redditi fino a 25mila euro e del 6% redditi fino a 35mila euro. Da ottobre 2023 gli stipendi crescono più dell'inflazione.
Il Pil e l'occupazione sono cresciuti oltre la media nazionale, gli investimenti in opere pubbliche sono cresciuti del 50% ed è aumentato anche l'export del 14,2 nel 2023. Tra le misure da segnalare per far crescere il Sud è importante sottolineare che anche per il 2024 è stata confermata la decontribuzione con 2,3 miliardi di euro in più per favorire l'occupazione. E poi, a livello generale, non è da dimenticare che l'Italia è la quarta forza nel mondo per le esportazioni e che nel 2024 l'export del Made in Italy alimentare vale 46 miliardi di euro, con un incremento dell'8% rispetto al 2022. Per le famiglie, poi, sono aumentati il congedo parentale e l'assegno unico è a 719 euro per il 92% delle famiglie. Dal secondo figlio, il bonus asilo vale 3600 euro e sono previsti fino a 3000 euro per le madri lavoratrici con almeno due figli. Nel 2024, in totale, ci sono 16 miliardi di benefici netti per le famiglie.
Il "blocco navale", in forma burocratica, in realtà c'è stato, visto che gli sbarchi sono diminuiti di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo del 2023 e di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo del 2022. E a questo si somma l'aumento dei rimpatri del 16% rispetto al 2023 e del 34% rispetto al 2022.