Uccisa a 19 anni nel proprio appartamento: mistero sulla morte di una giovane nella Bergamasca

3 settimane fa 82

Cronaca Nera

 mistero sulla morte di una giovane nella Bergamasca

Una ragazza di 19 anni è stata trovata morta nel suo appartamento di Costa Volpino, in provincia di Bergamo. Per i carabinieri non ci sono dubbi che è stata uccisa a coltellate. Il corpo è stato trovato all’alba in un appartamento in via Nazionale. I militari dell’Arma hanno avviato l’indagine accertare la dinamica del delitto, il movente e le responsabilità. Secondo le prime informazioni, riportate dal Corriere Bergamo, non si tratterebbe di una rapina e l’inchiesta si concentrerebbe su un ambito familiare.

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Adn Kronos

  • 10:03 - Allarme denatalità, Rivolta (PRG Retail Group): “Serve sinergia pubblico-privato”. L’esempio di Generazione G

    (Adnkronos) - “Lo scenario della denatalità continua ad allarmare il nostro Paese e le aziende che, come noi di PRG Retail Group, da sempre hanno a cuore le famiglie e le future generazioni. Crediamo sia davvero importante agire e intervenire per provare a dare un contributo che se arrivasse sia dal pubblico che dal privato potrebbe aiutare il cambiamento, un’evoluzione che secondo noi non è solo numerica, ma anche socioeconomica e culturale”. Alberto Rivolta, CEO di PRG Retail Group, ha commentato così i dati Istat sulla natalità in Italia per l’anno 2023 e per il primo semestre 2024.

    Dati sempre più preoccupanti, che certificano un nuovo minimo storico e confermano una tendenza che sembra inarrestabile: nel 2023 sono nati 379.890 bambini, il 3,4% in meno rispetto al 2023 e il 34,1% in meno rispetto al 2008, quando le nascite furono più di 576mila. Per avere un’idea molto concreta del fenomeno, basti pensare che per ogni 1.000 residenti nel 2023 sono nati solo sei bambini.

    Nemmeno per l’anno in corso i dati provvisori sono incoraggianti, con 4.600 nascite in meno registrate nei primi sette mesi rispetto allo stesso periodo del 2023: un calo del 2,1%.

    Occorre fare qualcosa, e questo qualcosa passa anche dalle aziende. “Già un anno fa abbiamo iniziato a impegnarci in prima persona introducendo una nuova iniziativa – Generazione G – che si aggiunge a quelle che già sosteniamo, e di cui oggi, a distanza di 12 mesi, possiamo condividere la bontà dell’idea e del beneficio generato. Oggi possiamo dire di avere raggiunto risultati sopra ogni aspettativa: oltre 800mila euro di donazioni, il supporto offerto a 264 famiglie, 42 neonati sotto Generazione G ed altrettante coppie di genitori”, ha sottolineato Rivolta.

    Il riferimento è al progetto Generazione G, ovvero l’alleanza tra PRG Retail Group (Prénatal, Toys Center, Bimbostore, FAO Schwarz), Moige e realtà partner quali Chicco, Clementoni, Fater, MAM, Mattel e Okbaby. L’iniziativa puntava a realizzare un ‘welfare di prossimità’: facendo sistema tra istituzioni, associazioni e imprese, ha voluto favorire una scelta più serena e solida della genitorialità e renderla una possibilità accessibile. Nello specifico, Generazione G ha previsto il lancio di una raccolta fondi e la creazione di una rete di “genitori per i genitori” che ha offerto tempo, esperienza e presenza a favore della genitorialità fragile (da qualsiasi punto di vista: economico-sociale-culturale-psicologico).

    “Il nostro obiettivo è adesso quello di raggiungere entro fine anno 1 milione di euro di raccolta fondi per supportare più di 500 famiglie, con l’augurio che i risultati di Generazione G siano da stimolo a istituzioni e aziende che ogni giorno posso impattare positivamente sul futuro del nostro Paese attraverso programmi virtuosi”, ha concluso Rivolta.

  • 00:09 - Migranti in Albania, Meloni: "Supereremo ogni sentenza irragionevole"

    Roma, 25 ott. (Adnkronos) - "Supereremo tutti gli ostacoli, ogni sentenza irragionevole e il protocollo funzionerà, sono pronta a lavorarci giorno e notte". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel comizio finale del centrodestra a sostegno della candidatura di Marco Bucci per le elezioni regionali in Liguria, si esprime sul "famoso protocollo Italia-Albania" che "desta interesse a livello internazionale ed europeo", che "potrebbe aprire un'epoca completamente nuova nel governo dei flussi migratori".

    "Lo so io, lo sanno in Europa e lo sanno anche i sostenitori dell'immigrazione senza regole che stanno mettendo in campo tutti gli strumenti di cui dispongono per bloccare questa iniziativa", sottolinea. "Supereremo ogni sentenza irragionevole, ogni attacco politico e ogni tentativo della sinistra di chiedere il soccorso esterno solo perché non è capace di fare il lavoro che deve fare in patria" assicura la presidente del Consiglio.

    "I 5 Stelle dicono che il governo deve essere condannato per danno erariale per aver messo i soldi sul protocollo con l'Albania... I 5 Stelle con poco meno di quello che spendiamo per l'Albania ci compravano i monopattini, per non parlare del superbonus e delle truffe sul reddito di cittadinanza", ha aggiunto la presidente del Consiglio che dal palco ha parlato anche di manovra, pensioni e dei due anni di governo.

    "Sono bastati due anni di un governo con schiena dritta, da nazione citata tra i Pigs, a nazione presa a punto di riferimento. Oggi l'Italia cresce più della media dell'eurozona, lo spread da quando ci siamo insediati è sceso di 100 punti, la borsa nel 2023 ha fatto le performance migliori d'Europa, l'inflazione più bassa del G7, un'agenzia ha rivisto in positivo il rating", ha affermato Meloni aggiungendo: "Qualche giorno fa abbiamo messo sul mercato 13 miliardi di euro di titoli di Stato italiani e abbiamo ricevuto richieste per oltre 200 miliardi di euro". "Questo è il dato più alto di sempre raggiunto in Italia e il secondo record più alto in Europa", ha detto.

    Quanto alla manovra, "abbiamo appena varato la nostra terza legge di bilancio, una manovra di buonsenso che si concentra sulle priorità reali, non butta neanche un euro in cose cretine". E ha ricordato che la manovra "tiene i conti in ordine e non aumenta le tasse di un centesimo".

    "La sinistra invoca a gran voce la tassa sugli extraprofitti delle banche, ma quando stava al governo con i soldi degli italiani il Pd le banche le salvava oppure, con i soldi degli italiani, garantiva i prestiti che le banche dovevano dare alle imprese, compreso quello da 6,5 miliardi che abbiamo dato alla Stellantis degli Elkann. Quando stanno all'opposizione sono Robin Hood e quando vanno al governo sono lo sceriffo di Nottingham...", ha detto ancora.

    "Giuseppe Conte due giorni fa ha scritto un post nel quale insultava il governo perché noi abbiamo aumentato troppo poco le pensioni minime. Ora mi corre l'obbligo di ricordare che è stato questo governo con la sua prima manovra a portare le pensioni minime a 600 euro", ha affermato la premier.

    "In questa legge di bilancio avremmo voluto fare di più... Sapete di quanto avrei potuto aumentare ogni singola pensione minima con i 38 miliardi di euro che Giuseppe Conte ha utilizzato per ristrutturare le case, prevalentemente seconde case, solamente per il 2025? 20mila euro per ciascuna pensione minima. Ci vuole veramente una faccia di marmo di Carrara per sostenere che si sarebbe dovuto fare di più..." ha rimarcato la presidente del Consiglio.

    "Ce l'hanno col ministro Giuli per l'apocalittismo difensivo perché in realtà se lo erano inventati loro", ha detto poi la premier con riferimento alla sinistra che aveva scommesso sull'"apocalisse quando noi due anni fa siamo andati al governo".

    "Dicono che vogliamo il controllo della politica sulla magistratura. Veramente la riforma dice che il Parlamento non elegge più una parte del Csm, casomai lo togliamo il controllo della politica sulla magistratura...", ha detto ancora Meloni.

    La mail di Patarnello? "Ringrazio e confermo. Non agisco per interesse personale, ma per convinzione. So di essere un problema per questo per alcuni, ma non per la maggioranza. Neanche per la stragrande maggioranza di magistrati che vogliono solo poter fare il loro lavoro e non ne possono più delle correnti politicizzate della magistratura. E quindi andremo avanti anche con le riforme: giustizia, premierato e autonomia".

  • 00:07 - Omicidio Cecchettin, Turetta: "Ho ucciso Giulia per rabbia, non voleva tornare con me"

    Venezia, 25 ott. - (Adnkronos) -  Filippo Turetta tradisce la promessa di "voler raccontare tutto, di dire la verità per onorare la memoria" di Giulia Cecchettin e quando si siede al banco degli imputati si contraddice, tentenna, si mostra reticente. Con voce esitante, senza quasi mai tradire un'emozione, con frasi brevi intervallate da lunghe pause, rimette insieme i pezzi fino all'11 novembre scorso quando ha accoltellato a morte l'ex fidanzata. Per l'intera udienza, davanti alla corte d'Assise di Venezia, tiene gli occhi bassi, lo sguardo è in direzione dei giudici, non incrocia mai lo sguardo di Gino, papà della vittima, l'uomo che di un dolore inumano non ne ha fatto odio.

    Lo studente modello, il ragazzo introverso con la passione per la pallavolo, il ventiduenne alla sua prima relazione sentimentale, fa fatica a pronunciare il nome di Giulia, lo fa solo un paio di volte in circa sei ore di interrogatorio. Il ritratto è quello di una relazione di circa un anno e mezzo, della vittima, compagna di studi in Ingegneria biomedica, che si oppone a lui "troppo dipendente e ossessionato da lei, eccessivo, possessivo e soffocante" ma incapace di cambiare, di tenere a bada la rabbia.

    La difesa di se stesso è incerta quando il pm Andrea Petroni lo incalza su quanto scritto in una lista, una sorta di piano d'azione che realizza a partire da inizio novembre. Spia la vittima con unaRe sul cellulare, compra tre scotch per legarla e impedirle di urlare, studia mappe per scappare e disfarsi del corpo, prepara soldi, vestiti e provviste per la fuga. "Scrivendo quella lista ho ipotizzato di stare un po' insieme e di farle del male...ero arrabbiato, provavo risentimento perché c'eravamo lasciati. Quella lista mi tranquillizzava", spiega. "Ho ipotizzato di rapirla in macchina, di allontanarci insieme verso una località isolata per stare più tempo insieme... poi aggredirla, togliere la vita a lei e poi a me".

    Rispetto alla confessione resa pochi giorni dopo l'arresto, Turetta 'corregge' il tiro e ripete quello scritto nero su bianco in tre recenti memorie: "I coltelli li ho messi in auto quella settimana, deve essere stato uno di quei giorni... mercoledì, giovedì o venerdì. Quel sabato ho comprato altro scotch, il terzo, forse per avere più sicurezza". E quella sera, nel parcheggio di Vigonovo "la cosa che volevo più di tutte era tornare con Giulia, ho provato a farle un regalo (una scimmietta di peluche, ndr) ma lei lo ha rifiutato. In quel momento ho sentito di aver perso la possibilità di tornare insieme".

    Sull'asfalto, a 150 metri da casa Cecchettin, restano le macchie di sangue mostrate in aula. "Ero arrabbiatissimo, non volevo andasse via. Devo averla spinta o tirata e lei è caduta per terra, la devo aver colpita non so come...ricordo solo che ho il coltello in mano". Poi la carica in auto, le toglie il cellulare "per impedirle di chiamare aiuto", blocca le sicure della macchina per impedirle la fuga, la colpisce ancora -"un colpo alla coscia, forse altri, non lo so perché colpivo a caso" - nel tragitto verso l'area industriale di Fossò. La ventiduenne riesce a scendere, la telecamera di una ditta inquadra la breve fuga, poi Turetta la raggiunge e riprende a colpire. Non ricorda il numero esatto di coltellate, 75 dirà l'autopsia. Si libera del corpo dopo cento chilometri, lo nasconde vicino al lago di Barcis, usando dei sacchi neri, anche questi presenti nella lista, "per coprire le ferite...era un'immagine brutta". (segue)

    Ci mette quasi tre ore Turetta per rispondere alla domanda che si pongono tutti. "Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me, avevo rabbia, soffrivo di questa cosa. lo volevo tornare insieme a lei e di questo soffrivo molto e provavo risentimento, molto, verso di lei. Avevo rabbia perché sostanzialmente soffrivo di questa cosa, volevo tornare insieme e lei non voleva...non so... mi faceva rabbia che non volesse". Parole che pronuncia senza particolare emozioni, le lacrime (poche) si vedono solo quando pensa al tentativo di allungare il tempo con la "meravigliosa" Giulia.

    A un anno dal delitto, Turetta giudica "male" quel ragazzo che ha fatto prevalere la rabbia. "E' giusto espiare la colpa e provare a pagare per quello che ho fatto. Mi sento anche in colpa a pensare al futuro perché lei non può più. Vorrei non aver fatto a lei questa cosa terribile, aveva ancora affetto per me. In certi momenti vorrei chiedere scusa, ma credo sia ridicolo visto l'ingiustizia che ho commesso e le mie scuse potrebbero creare ulteriore dolore...dovrei sparire. Mi dispiace tantissimo". Alla famiglia di Giulia, l'ex fidanzato dedica un passo del memoriale di 80 pagine, scritto a mano. "Non posso neanche immaginare e rendermi pienamente conto del dolore e della sofferenza che prova la sua famiglia, suo padre, sua sorella e suo fratello e i suoi familiari vivendo questa nuova triste e angosciante realtà".

    Elena, la sorella di Giulia, è assente per prendersi cura di sé. "Sarebbe per me una fonte di stress enorme e dovrei rivivere nuovamente tutto quello che ho provato a novembre dell'anno scorso, non ne sono in grado". Papà Gino, invece, lascia l'aula dopo le domande della pubblica accusa e delle parti civili, nessun interesse a sentire la difesa. Dopo aver ascoltato "gli ultimi istanti della vita di Giulia", non ha bisogno di altro: "Ho capito benissimo chi è Filippo Turetta, per me è chiarissimo e per me la vita del prossimo è sacra".

  • 20:58 - Palermo: fuga di gas in via Sacco e Vanzetti, strada chiusa al transito

    Palermo, 25 ott. (Adnkronos) - Fuga di gas localizzata, situazione sotto controllo e, in attesa delle attività di riparazione che verranno eseguite domani mattina dagli operatori di AMG Energia, per precauzione un tratto di via Sacco e Vanzetti, allo Sperone, a Palermo, stasera rimarrà chiuso al transito. La decisione di sospendere il passaggio dei mezzi dal civico 48 della strada e sino all’incrocio con via Giannotta è stata presa poco fa dagli operatori del pronto intervento gas di AMG Energia, dai vigili del fuoco e dai tecnici della protezione civile.

    Gli operatori di AMG Energia sono intervenuti su chiamata dei vigili del fuoco e della polizia, per la presenza di un forte odore di gas avvertito durante lo svolgimento della manifestazione di chiusura di un evento collaterale al Festino, “Le Rosalie ribelli”. Dopo aver effettuato una serie di sondaggi sulla rete di distribuzione posizionata al centro della carreggiata, gli operatori hanno localizzato con buona approssimazione la dispersione, che, sulla base della valutazione effettuata, non richiede un intervento immediato.

    Le attività di riparazione della tubazione sono state, quindi, programmate per domani mattina e, d’intesa con vigili del fuoco e protezione civile, per precauzione stasera il tratto di via Sacco e Vanzetti interessato dalla dispersione rimarrà chiuso al transito.

  • 19:58 - Liguria, "Io faccia di marmo? Tu bugiarda seriale": duello a distanza Conte-Meloni

    Roma, 25 ott. (Adnkronos) - Nel giorno dei comizi conclusivi per le regionali in Liguria va in scena il botta e risposta a distanza tra la premier e leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. "Ci vuole veramente una faccia di marmo di Carrara per sostenere che si sarebbe dovuto fare di più sulle pensioni minime" le parole utilizzate dalla presidente del Consiglio per controbattere alle critiche di Conte sugli aumenti degli assegni contenuti nella legge di bilancio e per ribadire la sua opinione negativa sul superbonus.

    Interpellato telefonicamente dall'Adnkronos mentre sta lasciando il palco di Genova, il leader pentastellato replica così al capo del governo: "Meloni ha la faccia di una bugiarda seriale per parlare solo dei costi e non dei ritorni del superbonus sull'occupazione e sulla crescita del Paese, per non parlare dei 209 miliardi che le abbiamo lasciato...".

    Nel corso del suo intervento all'auditorium dei Magazzini del cotone nel capoluogo ligure, Meloni aveva attaccato la misura cara al governo 5 Stelle guidato da Conte: "Sapete di quanto avrei potuto aumentare ogni singola pensione minima con i 38 miliardi di euro che Giuseppe Conte ha utilizzato per ristrutturare le case, prevalentemente seconde case, solamente per il 2025? 20mila euro per ciascuna pensione minima". La presidente del Consiglio ha anche respinto le accuse di aver tagliato la sanità, mosse dal centrosinistra. Conte però non ci sta e insiste: "Una premier che taglia e fugge: ci vuole vigliaccheria per venire in Liguria a fare solo un comizio senza andare in un pronto soccorso a spiegare ai pazienti in barella che ha staccato la spina alla sanità pubblica...".

  • 19:39 - Catania: Violenza su minorenne a Villa Bellini, condanna 12 anni e 8 mesi a uno degli stupratori

    Palermo, 25 ott. (Adnkronos) - E' stato condannato a 12 anni e 8 mesi uno dei presunti stupratori della ragazza minorenne del 30 gennaio scorso. La sentenza è stata emessa oggi dalla gup di Catania, Giuseppina Montuori per uno dei ragazzi maggiorenni egiziani accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti della ragazzina davanti al suo ragazzo diciassettenne. Altri quattro ragazzi sono a processo con il rito ordinario, davanti alla seconda sezione del Tribunale penale di Catania. In aula l’accusa era sostenuta dai pm Sebastiano Ardita e Anna Tranchillo. Parti civili la minorenne che aveva 13 anni, i suoi genitori dato che lei è minorenne. Ma anche il fidanzato, anche lui minore, costretto ad assistere allo stupro.

  • 19:21 - Frejus: Maran (Pd), 'Salvini immobile, dove sono rimborsi per aziende?'

    Roma, 25 ott. (Adnkronos) - "Come europarlamentare dal primo giorno in carica sto presidiando la questione della frana del Frejus sollecitando le autorità francesi perché finiscano i lavori senza ulteriori ritardi. La linea del Frejus è fondamentale per il nostro sistema economico. Significa treni diretti tra Milano e Parigi, meno camion e meno inquinamento, connessioni logistiche per le merci italiane. Le imprese della logistica ferroviaria son state fortemente danneggiate da questa frana e nell'ambito degli accordi italofrancesi sono già disponibili risorse per ristorarle. Non si capisce l'inerzia del Ministro Salvini nell'attivare la azioni necessarie e lo sollecito ad agire quanto prima nell'interesse delle imprese italiane”. Così l’europarlamentare Pd - S&D Pierfrancesco Maran, dopo la visita oggi alla frana del Frejus e al cantiere a Chiomonte (Torino).

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