È arrivata oggi la conferma delle truppe nordocreane in Russia dal segretario generale della Nato Mark Rutte: «Posso confermare che le truppe nordcoreane sono state mandate in Russia e dispiegate nella regione di Kursk». Secondo quanto emerge da un'agenzia di spionaggio della Corea del Sud, i militari in terra straniera vengono inoltre profumatamente retribuiti da Mosca.
Gli stipendi elevati per le truppe nordcoreane
Sembra che i militari nordcoreani abbiano un'ottima ragione per combattere in terra straniera: la Russia potrebbe pagare i militari mensilmente tra i 1800-2100 euro (2.6 milioni di won). Il dato emerge da un'agenzia di spionaggio della Corea del Sud ed è riportato da media coreani come Korea JoongAng Daily.
Secondo il quotidiano coreano Hankook Ilbo, il compenso sarebbe paragonabile allo stipendio mensile di un soldato russo di 200.000 rubli (2.88 milioni di won), e consisterebbe in uno stipendio molto più alto rispetto a quello mediamente recepito in Corea del Nord.
Di conseguenza i soldati nordcoreani riceverebbero un importo superiore a 20 volte il reddito nazionale lordo pro capite (RNL) della Corea del Nord riporta Hankook Ilbo. Lo stipendio pagato da Mosca rappresenterebbe quindi un aumento importante rispetto ai normali compensi.
Tuttavia bisogna notare che la Corea del Nord trattiene spesso la maggior parte degli stipendi pagati ai lavoratori che invia all'estero - secondo RFA -, e anche in questo caso non è del tutto chiaro quanto, degli oltre 2000 dollari promessi, finirà effettivamente nelle tasche dei militari.
Sintomo della «crescente disperazione» di Putin?
Da giorni si parlava dei 3.000 militari di Pyongyang già in Russia, con la previsione che diventino 10.000 entro dicembre. La vicenda solleva preoccupazioni circa l'escalation delle tensioni e il rischio di un conflitto più ampio in Ucraina che coinvolge attivamente un Paese terzo. Ora la notizia è stata confermata anche dal segretario generale della Nato Mark Rutte, che individua però nell'atteggiamento di Putin una disperata ricerca di sostegno.
«Lo spiegamento delle truppe nordcoreane a Kursk è un segnale della crescente disperazione di Putin. Oltre 600.000 soldati russi sono stati uccisi o feriti nella guerra, e lui non è in grado di sostenere il suo assalto all'Ucraina senza il supporto straniero. Questo perché gli ucraini stanno reagendo con coraggio, resilienza e ingegno». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte, dopo che i sudcoreani hanno informato sugli schieramenti di truppe della Corea del Nord in Russia. «Gli alleati della Nato continueranno a sostenere un'Ucraina libera e democratica perché la sicurezza dell'Ucraina è la nostra sicurezza» ha aggiunto.
Questo potrebbe spiegare l'alto stipendio promesso ai militari arruolati. Da mesi Mosca soffre la carenza di truppe, mentre la guerra continua da quasi due anni e otto mesi.