Un test raccomanda attenzione su alcuni dentifrici sbiancanti: i marchi interessati

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La promessa di ottenere denti più bianchi dopo un primo rapido lavaggio è una proposta accattivante per molti consumatori, ma i dentifrici sbiancanti sono davvero così efficaci? Secondo una ricerca pubblicata dalla rivista francese 60 Millions de consommateurs condotta su 12 dentifrici sbiancanti di altrettanti marchi distinti, alcuni dei prodotti più noti sul mercato potrebbero risultare potenzialmente dannosi per l’igiene orale, perché contenenti sostanze inquinanti o irritanti. Sono infatti sette i prodotti bocciati, mentre due hanno ottenuto una lieve sufficienza. Dei cinque dentifrici che hanno ottenuto un punteggio superiore agli standard, inoltre, solo uno, l’ultimo della classifica, ha superato i test sull’effetto sbiancante. I dentifrici sbiancanti, infatti, con il loro effetto abrasivo, agiscono principalmente sulla superficie del dente riducendo le macchie superficiali, e non intervengono in profondità. In generale, quando si tratta di sbiancamento, sarebbe meglio fare affidamento su un dentista, l’unico che possa realmente modificare il colore naturale della parte interna del dente.

I test di 60 Millions de consommateurs sono stati condotti su 12 tra i più noti marchi di dentifricio sul mercato dell’igiene orale francese. Alcuni di questi sono prodotti ampiamenti commerciati, che si trovano facilmente anche sugli scaffali dei supermercati italiani, come il Carrefour soft bio white dell’omonimo marchio francese e le linee sbiancanti dei dentifrici marchio Parodontax, Sensodyne, e Colgate. Tra i promossi per il ridotto effetto abrasivo, solo prodotti di marchio francese, tra i quali proprio il dentifricio Carrefour, classificatosi al secondo posto. Al sesto posto, il migliore tra i peggiori, troviamo il dentifricio Parodontax, con un effetto sbiancante insufficiente. Sensodyne e Colgate, invece, si classificano rispettivamente al terzultimo e ultimo posto, presentando però un effetto sbiancante sopra la media. I risultati, in generale, confermano che i dentifrici meno abrasivi risultano quelli il cui effetto sbiancante è insufficiente. Quelli con il maggiore effetto sbiancante, di contro, avrebbero il maggiore effetto abrasivo. Nei dentifrici bocciati si trovano sostanze inquinanti come la cocamidopropil betaina; irritanti come il sodio lauril solfato; sensibilizzanti come il limonene; o sospette sostanze genotossiche (capaci di danneggiare il DNA), come il biossido di titanio. Colgate contiene invece  acido fosforico, ingrediente sbiancante, ma dall’effetto poco duraturo.

Dai risultati della rivista francese, insomma, i dentifrici sbiancanti sembrerebbero non corrispondere alle aspettative. In generale, l’effetto sbiancante di questo genere di prodotto è collegato all’uso di abrasivi che, nel migliore dei casi, agiscono solo in superficie, limitandosi a un lieve schiarimento dello smalto. Nel peggiore dei casi, invece, il loro uso prolungato potrebbe danneggiare lo smalto compromettendo la salute orale. In conclusione, secondo gli scienziati francesi, questi test confermerebbero che chi desidera avere denti più bianchi dovrebbe piuttosto rivolgersi a un esperto, e fare ricorso a un trattamento sbiancante professionale.

[di Dario Lucisano]

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