Urso al #FORUMAutoMotive: «Anticipare revisione Green Deal per recuperare svantaggio accumulato»

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«Siamo a un bivio. L'Europa deve decidere ora se confermare gli obiettivi di azzeramento della CO2 al 2035 o metterlo in discussione per attenuare le ricadute in termini di tenuta sociale ed economica, consentendo alle nostre imprese di prepararsi meglio. Occorre prendere scelte sulla base di approfondite analisi. Con la Repubblica Ceca ci siamo fatti promotori di un 'Non Paper', che sara presto discusso in Commissione, al fine di riesaminare le modalita che porteranno allo stop dei motori endotermici entro il 2035: chiediamo di anticipare da fine 2026 ai primi mesi del 2025 la revisione del rapporto di regolamento sulle emissioni della CO2 dei veicoli leggeri per concedere alla nostra industria le risorse necessarie e le modalita regolatorie per accelerare sull'attuale traiettoria, recuperando lo svantaggio accumulato. Vogliamo anticipare questa decisione perche farlo a fine 2026 vuol dire farlo quando sara troppo tardi. L'obiettivo della decarbonizzazione e sfidante, ma necessario e occorre riaprire subito il dibattito sulle modalita per raggiungerlo: ci vuole una visione di neutralita tecnologica accompagnata da risorse significative, sia sul fronte della domanda, sia sul fronte dell'offerta.

Eventi come #FORUMAutoMotive servono per guardare avanti e affrontare efficacemente le sfide della transizione ecologica e della competitivita globale. E fondamentale proteggere settori chiave come l'automotive su cui si regge il sistema europeo, l'economia e la societa anche nel nostro Paese». Cosi il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso intervenendo oggi, con un videomessaggio, all'evento promosso da #FORUMAutoMotive. «Questa edizione del #FORUMAutoMotive - ha affermato il ministro Urso - e propizia per fare il punto sulla sostenibilita ecologica del comparto, per superare i pregiudizi ideologici, togliere i paraocchi e guardare la realta sotto gli occhi di tutti. Le scelte fatte finora hanno privilegiato gli obiettivi ambientali disaccoppiandoli, pero, dallo sviluppo industriale e dalla tenuta sociale, altrettanto fondamentali. Queste scelte si sono rivelate inadeguate e irrealizzabili.

I dati lo testimoniano. La crisi del settore automotive e deflagrata negli ultimi mesi. Noi abbiamo chiesto un cambio di rotta immediato verso un modello che ci espone alla concorrenza sempre piu agguerrita dei marchi cinesi. C'e il rischio che, con le multe a carico delle Case europee, fino a oltre 15 miliardi di euro per chi non rientra negli obiettivi di riduzione della CO2, si rendera ancora piu complicato recuperare il terreno perso nella competizione con i player asiatici». 

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