La ragazza era uscita con gli amici per vedere una partita, ma il padre ha perso la testa e l'ha aggredita. È stato trovato anche con un coltellino svizzero: arrestato dai carabinieri
Il comportamento della figlia l'ha mandato su tutte le furie, al punto da fargli perdere la testa. Una situazione che non ha più tollerato e che improvvisamente è sfociata in un'agghiacciante aggressione. La colpa della 16enne? Avere uno stile di vita troppo "occidentale", simile a quello dei suoi coetanei italiani con cui usciva nel tempo libero. La ragazza si era data appuntamento con amici per assistere a una partita di calcio, in un campo sportivo alla periferia di Firenze, ma il padre tunisino ha trasformato un momento di svago in un vero e proprio incubo.
Dalle prime ricostruzioni è emerso che il 59enne si è scagliato contro la figlia, mordendole il polso e colpendola a suon di pugni, calci e schiaffi. Lo straniero è stato bloccato da alcuni spettatori sugli spalti fino all'arrivo dei carabinieri; nei suoi confronti è scattato l'arresto in flagranza di reato ed è stata chiesta la misura dell'allontanamento dal nucleo familiare. Il tunisino, riferisce l'Adnkronos, è stato trovato anche con un coltellino svizzero. Al momento è rinchiuso nel carcere di Sollicciano. Bisognerà chiarire se alla base di tutto ciò possa esserci anche l'ombra dell'eventuale fondamentalismo religioso, ma prima andrà ricostruito e chiarito il contesto familiare.
La 16enne è stata trasportata al pronto soccorso per essere sottoposta agli accertamenti del caso: ha riportato ferite guaribili con cinque giorni di prognosi per i lividi e le escoriazioni riportate. Da sottolineare il pronto intervento di alcuni presenti alla partita, che hanno aiutato la giovane e hanno subito allertato il 112; a stretto giro sono arrivato sul posto dell'accaduto sia i carabinieri sia i sanitari del 118. Gli approfondimenti dovranno anche verificare se il padre abbia impedito alla figlia, sempre con tanto di minacce e schiaffi, di uscire la sera con gli amici.
Il feroce pestaggio di una figlia è stato definito "il simbolo di una vile forma di patriarcato" da Paolo Marcheschi e Fabrizio Rossi. Il senatore fiorentino e il deputato capogruppo della commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza di Fratelli d'Italia hanno affermato che una predisposizione alla violenza "scaturisce, evidentemente, dall'impermeabilità di alcune culture ai nostri princìpi e valori, fondati sul rispetto del prossimo, della convivenza e della condivisione".
L'episodio richiama ancora una volta all'inferno provato da diverse donne all'interno delle mura domestiche, colpevoli di troppa libertà e di una quotidianità eccessivamente occidentale.
Sul punto si è espressa anche Alessia Morani, candidata del Partito democratico alle elezioni europee: "L'Italia è un Paese democratico e non possiamo tollerare che un padre o un qualsiasi uomo usi violenza su una donna perché 'troppo occidentale'. Le istituzioni e la politica devono occuparsi della libertà di queste ragazze. Nessuno si giri dall’altra parte".