Ci sono paure irrazionali riguardo i migranti, e poi l'Europa come modello per perseguire una vera sostenibilità e la necessità di un nuovo welfare che si prenda cura dei cittadini e dei lavoratori. Sono, in estrema sintesi, alcune delle riflessioni che il presidente Sergio Mattarella che sta ricevendo al Quirinale i Cavalieri e gli Alfieri del lavoro.
Mattarella: «Il lavoro è un potente strumento di integrazione e penso ai tanti immigrati e alle necessità del mondo produttivo»
«Il lavoro è possente strumento di integrazione e penso ai tanti immigrati e alle necessità del mondo produttivo.
Le imprese possono recare consistenza su questo terreno, spesso preda di paure irrazionali se non di eccitate fobie», ha scandito il Capo dello Stato che ha sottolineato il valore del nostro Paese, anche dal punto di vista manufatturiero, economico.
«L'Italia non è seconda ad alcuno se - dato del 2021 - si registravano, nelle fabbriche, 13,4 robot ogni mille addetti, rispetto ai 12,6 in Germania e ai 9,2 della Francia. Occorre perseverare nella lungimiranza, col coraggio di disegnare il domani. Il domani, non soltanto il presente». Questo non deve esimerci dal puntare sulla crescita. «Alle istituzioni e alle politiche pubbliche competono scelte importanti per colmare ritardi accumulati nel tempo: a cominciare dalla produttività, dal funzionamento della pubblica amministrazione, dalle riforme necessarie per far crescere le opportunità. Il Piano nazionale di Ripresa e resilienza è un'occasione straordinaria e, come tale, va colta appieno. Sono progetti propulsori, di integrazione e di fiducia tra i cittadini europei, per porci in sintonia con le scelte cui concorriamo nelle istituzioni comunitarie».
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Pensare al domani vuol dire anche disegnare un nuovo welfare, avverte Mattarella. Cioè un nuovo sistema di interventi e di prestazioni erogati dallo Stato e finanziati tramite entrate fiscali, destinati a tutelare i cittadini che si trovano in caso di bisogno. È anche una questione di diritti. «La credibilità delle istituzioni passa dalla partecipazione e dalla condivisione di un livello di vita dignitoso. Perché sostenibilità non è solo l'obiettivo indispensabile della neutralità climatica. Sostenibilità significa anche operare per evitare che le trasformazioni del modello produttivo e di consumo creino fratture profonde nel tessuto sociale, pronte a trasferirsi nel tessuto civile della comunità. È il tema di un nuovo welfare che sappia confermare l'universalità dei diritti sociali affermati dalla Costituzione».