Ponticelli, i compagni di scuola di Santo Romano: «La vita vale meno di una scarpa»

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Il flash mob per Santo Romano è stato il gesto simbolico di tutti gli studenti dell’istituto che frequentava il giovane per ricordare «un eroe che rimarrà eterno nel cuore della Napoli buona».

L’iniziativa si è svolta ieri mattina nel cortile dell’Istituto Archimede a Ponticelli, organizzata spontaneamente dai compagni di scuola del 19enne ucciso pochi giorni fa da un colpo d’arma da fuoco a San Sebastiano a Vesuvio. I ragazzi hanno affisso lo striscione con la scritta «come Abele per mano di Caino» hanno lanciato un grido d’aiuto: «Siamo delusi da questa società superficiale dove la vita vale meno di una scarpa».

La manifestazione ha preceduto di qualche ora i funerali di Santo Romano ha riunito tutti gli studenti vestiti a lutto per dar voce al loro messaggio attraverso i due rappresentanti di Istituto, Mario Auxilia e Salvatore Cerbone, che hanno letto due lettere. Le parole dedicate alla memoria di un «ragazzo umile, sensibile e altruista che ha lasciato un segno in chiunque ha incontrato» sono state anche una denuncia contro la mentalità «dove avere un’arma fa credere invincibili» hanno detto gli alunni che indossavano una maglietta bianca con la scritta “Santo vive”. «Hai dimostrato di essere il numero uno non solo su un campo di calcio» hanno sottolineato gli studenti che, nei giorni scorsi, hanno affisso decine di biglietti e lettere nella bacheca del plesso dove spicca anche il ritratto di Santo con due ali di angelo.

La preside 

La rabbia e il dolore dei compagni che conoscevano Santo ma anche di tutti quelli che lo hanno conosciuto attraverso i racconti e le testimonianze, sono diventate un grido d’aiuto affinché la memoria di ciò che è accaduto possa essere la «forza per costruire un mondo più giusto».

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«È stato sparato da un moccioso che non conosce il valore della vita - recitava una lettera - è importante rispettare ogni vita e tenere lontani armi e violenza». Anche la preside, Maria Rosaria Stanziano ha sottolineato «la totale compartecipazione di tutti gli studenti, bravissimi ragazzi» precisando che «non bisogna abbinare per forza Ponticelli a realtà complesse, per le situazioni difficili abbiamo progetti di tutor e sostegno alle famiglie».

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