Coinvolgere i bambini nella pianificazione dei pasti non solo facilita il momento della cena, ma crea anche uno spazio di condivisione e collaborazione. Un’esperta di nutrizione ha recentemente individuato tre consigli che tutti i genitori potrebbero seguire per trasformare la cena in un’occasione di crescita, scacciando lo stress e prevenendo i lamenti dei bimbi schizzinosi.
Quando i pasti diventano un gioco di squadra, la cena in famiglia non è più solo un obbligo, ma un momento da vivere con serenità e piacere. Molto spesso invece, il momento del pasto serale –quello dove di solito tutti i componenti della famiglia si riuniscono a tavola – diventa un'occasione di stress, con i genitori che cercano di accontentare tutti e i figli che puntualmente finiscono a guardare con sprezzo ciò che si trovano nel piatto.
Tuttavia, esistono soluzioni che non solo facilitano l’organizzazione dei pasti, ma possono anche rendere i bambini più coinvolti e partecipi del momento della cena. Un'idea semplice ma efficace, suggerita da esperti di alimentazione, è quella di includere i piccoli di casa nella pianificazione del menù settimanale. In questo modo, il momento della cena diventa un’attività di squadra, alleggerendo la pressione sui genitori e stimolando nei bambini un interesse per ciò che si mangia.
Il coinvolgimento dei bambini: una soluzione contro lo stress
Molti genitori, oberati dagli impegni, finiscono per preparare più pasti diversi per accontentare i gusti di tutti. Questa abitudine, sebbene sembri facilitare le cose, può rivelarsi controproducente: richiede più tempo, risorse e può aumentare lo stress. Linzy Ziegelbaum, dietista registrata e fondatrice di LNZ Nutrition, ha recentemente spiegato al sito di FoxNews come un modo semplice per coinvolgere i bambini e ridurre il carico dei genitori possa essere proprio quello di permettere loro di partecipare alla scelta dei piatti da mettere in tavola.
"Quando i bambini contribuiscono al menù, anche i più schizzinosi saranno più propensi a provare nuovi cibi, sapendo che troveranno comunque qualcosa che gli piace a tavola", precisa la Ziegelbaum. Questo approccio non significa che i bambini debbano decidere ogni dettaglio del pasto. Piuttosto, possono suggerire un piatto principale, un contorno o anche il dolce. L’obiettivo è farli sentire a loro agio e stimolare il loro entusiasmo per il momento della cena.
Includerli fin da piccoli
L'abitudine a coinvolgere i bambini nella pianificazione dei pasti può iniziare fin dai primi anni, ancor prima che inizino la scuola. Anche i più piccoli, infatti, sono capaci di esprimere preferenze e suggerire alimenti che vorrebbero vedere nel piatto. Portare i bambini a fare la spesa è un altro modo per stimolare il loro interesse verso i cibi e gli ingredienti. Come spiega Ziegelbaum, "i bambini più piccoli possono imparare a conoscere diversi alimenti, mentre quelli più grandi possono richiedere specifiche ricette o suggerire serate a tema".
Questi momenti non solo rafforzano la conoscenza del cibo, ma aiutano anche a creare una routine piacevole e collaborativa in famiglia. Man mano che i bambini crescono, si può poi lasciare sempre più spazio alla loro creatività e permettere loro di scegliere, ad esempio, una serata a tema a cibo da asporto, a patto ovviamente che tutta la famiglia sia d'accordo e che le scelte non influiscano sul mantenimento di un regime alimentare sano ed equilibrato.
L’importanza di riconoscere il loro contributo
Far sentire i bambini ascoltati e apprezzati è essenziale per incoraggiare la loro partecipazione attiva. Secondo Ziegelbaum, è molto importante che i genitori mostrino orgoglio e riconoscimento quando i piatti scelti dai bambini vengono serviti, anche se non bisogna insistere affinché mangino tutto ciò che hanno selezionato.
Questa strategia non solo riduce le tensioni durante i pasti, ma favorisce anche un rapporto più sano con il cibo, con benefici sensibili non solo a livello nutrizionale, ma anche in termini di maggior autostima e benessere mentale.
"Coinvolgere i bambini nella pianificazione dei pasti e nella spesa alimentare crea l’occasione per avviare conversazioni su alimenti diversi e promuovere relazioni alimentari positive", afferma l’esperta. Il risultato? Meno battaglie a tavola e più momenti di condivisione familiare.