Cesare Buonamici risponde alla sorella Cesara dopo la denuncia per stalking: “Accuse infondate”

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19 Novembre 2024 13:27

Cesare Buonamici risponde alle accuse per stalking mosse dalla sorella Cesara Buonimici, volte storico del Tg5, e dal marito Joshua Kalman: “Non ho mai stalkerizzato nessuno, tanto meno mia sorella. Le notizie pubblicate non corrispondono alla realtà dei fatti e mi impongono una replica”.

Cesara e Cesare Buonamici (Foto social)

Cesara e Cesare Buonamici (Foto social)

"Non ho mai stalkerizzato nessuno, tanto meno mia sorella, ed è profondamente ingiusto che il mio lavoro e la mia reputazione di una vita vengano messi in discussione da queste accuse infondate". È arrivata la replica di Cesare Buonamici a seguito delle accuse per stalking mosse dalla sorella Cesara Buonimici, giornalista e volto storico del Tg5, e dal marito Joshua Kalman.

Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Firenze, Agnese Di Girolamo, ha rinviato a giudizio Buonamici, fondatore dell'azienda agricola che porta il nome di famiglia e presidente di Coldiretti Firenze e Prato, per atti persecutori continuati nei confronti della sorella e di Kalman, fissando l'inizio del processo per il 2 ottobre 2025. L'imprenditore, in un lungo comunicato, ha affermato che "le notizie pubblicate non corrispondono alla realtà dei fatti e mi impongono una replica, nonostante fossi deciso a mantenere il silenzio".

"Solo oggi ho avuto modo di raccontare la mia versione, poiché fino ad ora non sono mai stato interrogato – ha continuato Cesare Buonamici -. Ritengo di aver sempre agito nel rispetto di tutti, in particolare di mia sorella, che, nonostante i dissidi attuali, resta tale. Sono sempre andato d'accordo con lei, tranne negli ultimi tre anni, per una disputa patrimoniale che riguarda la villa di Montebeni. Non ho mai utilizzato telecamere per spiare: le videocamere installate nella villa sono autorizzate e pensate per la sicurezza di tutti. Non ho mai occupato stanze o spazi della casa senza diritto o consenso, né ho impedito la celebrazione del matrimonio di mia sorella, che si è svolto nella villa anche grazie al mio sostegno".

L'imprenditore si è detto amareggiato anche per l'impatto della vicenda sulla sua famiglia. "Mio figlio, unico nipote Buonamici, è profondamente scosso e turbato. È molto legato a sua zia e a suo zio, e vedere il padre descritto in una cattiva luce lo colpisce profondamente. Questo conflitto nasce da una lite di tre anni fa, strumentale a spingermi a cedere senza corrispettivo la mia metà della casa, l'unica che possiedo e nella quale vivo". Poi, ha sottolineato il valore del suo impegno per il territorio: "Dal 1990 dedico la mia vita all'agricoltura ecosostenibile, ho creato il frantoio ipogeo più innovativo, con macchinari di ultimissima generazione che consentono la produzione di oli biologici di eccellenza – afferma -. Ho fatto mio il progetto sull'oleoturismo, fortemente voluto dall'assessorato regionale all'agricoltura, rappresentato da Stefania Saccardi, dedicandomi così alla promozione dell'olio di qualità anche ai turisti stranieri, che vengono nella nostra regione a degustare un'eccellenza del nostro territorio".

L'imprenditore ha concluso la nota affermando: "Spero ancora che si possa giungere ad un accordo che soddisfi entrambe le parti, e che mia sorella possa tornare a dedicarsi al suo mestiere di giornalista, magari raccontando anche della natura e dell'olio che tanto rappresentano il nostro territorio".

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