Chirurgia robotica, Campania da primato: ecco tutti i medici al top

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Chirurgia robotica, Campania da primato: l'innovazione in sala operatoria consolida la lunga tradizione di eccellenza delle scuole del bisturi napoletana e campana non solo nei grandi ospedali pubblici ma anche nelle strutture accreditate. Alla Casa di cura San Michele di Maddaloni, in provincia di Caserta, il 5 novembre, per la prima volta nel mondo sarà utilizzato il robot Symani per un intervento di chirurgia testa-collo in campo oncologico. Con i mini bracci meccanici del robot e la loro finissima regolazione la microchirurgia fa miracoli in campo oncologico anche su tumori fino a qualche anno fa considerati inoperabili. Tecnologia, tecniche e abilità chirurgiche in Campania sono espressi ai massimi livelli in molti ospedali e in tante discipline specialistiche. Gli esempi si sprecano: la Chirurgia generale è espressa da capiscuola come Franco Corcione, presidente emerito della Società italiana di Chirurgia, attualmente responsabile della chirurgia oncologica e mininvasiva della Mediterranea, ma anche da alcuni suoi allievi storici come Felice Pirozzi oggi a capo dell'unità complessa del Cardarelli (arrivato nel 2023 ha festeggiato i 900 interventi di robotica), Diego Cuccurullo del Monaldi. Altre eccellenze internazionali riconosciute in questo campo sono Paolo Del Rio del Pascale, Fulvio Calise attivo da pensionato a Pineta Grande Hospital, Ludovico Docimo alla Vanvitelli, Roberto Troisi alla Federico II, senza dimenticare, per la chirurgia vascolare, Umberto Bracale della Federico II, Gennaro Vigliotti primario all'Ospedale del Mare, solo per citarne alcuni. Ma al Cardarelli ad usare il robot ci sono anche Lina Zuccatosta arrivata da Ancona a capo della pneumologia interventistica, Gianluca Guggino esperto di chirurgia toracica, giunto a Napoli dopo esperienze in Francia e a Roma, Claudio Santangelo a capo della Ginecologia che fa tanti interventi oncologici e Claudio Shonauer che guida la Neurochirurgia dal 2022. Neurochirurgia che esprime un'eccellenza col massiccio uso della robotica Giuseppe Catapano primario dell'ospedale del Mare, Pasquale De Marinis primario a Caserta e Raffaele De Falco grande esperto di chirurgia vertebrale e non solo attivo all'ospedale di Pozzuoli. 

L'Urologia oncologica

La Campania, negli ultimi anni, è salita sul podio anche nell'Urologia oncologica in cui Napoli è al top tanto che presto sorgerà un'accademia di formazione per i migliori chirurghi del mondo. Tra il 2019 e il 2021, secondo i dati diffusi da Soresa, sono quasi 19 mila i pazienti campani operati in regione per affrontare un tumore della prostata e sono sempre meno quelli che emigrano in cerca di migliori cure. Nelle settimane scorse nella Convention “Benvenuti al Sud” sono stati protagonisti Giovanni Di Lauro primario dell'Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, Ciro Imbimbo della Federico II, Paolo Fedelini caposcuola del Cardarelli che vanta una casistica enorme. A questi nomi si aggiungono quelli di Sisto Perdonà del Pascale, Maurizio Carrino, andrologo del Cardarelli, Vincenzo Mirone della Federico II, e poi Vincenzo Uricchio del Monaldi, Marco De Sio della Vanvitelli a cui si è aggiunto anche Antonello Cioffi grande esperto di chirurgia robotica giunto dall'Ieo di Milano alla guida della Urologia dell'Ospedale del Mare. 

La chirurgia testa collo

Primati che si registrano anche nella chirurgia testa collo con il centro del Monaldi diretto da Giuseppe Tortieriello ai vertici in Italia per casistica, numero di interventi, esiti e attrazione da altre regioni. Proprio al Monaldi, di recente, due chirurghi del team di Tortoriello, (Vincenzo Della Peruta e Antonio Maliante provenienti dalla Sapienza di Roma e dall'Humanitas di Milano) hanno effettuato un eccezionale intervento su un paziente con tumori multipli del distretto testa collo. Un intervento unico nel suo genere in Italia eseguito con l'ausilio del robot Da Vinci. Anche Franco Ionna del Pascale rappresenta una punta avanzata della chirurgia mininvasiva robotica sul distretto testa collo mentre negli interventi sulla tiroide sono da segnalare all'Ospedale del Mare Stefano Spiezia e alla Sanatrix Maurizio De Palma (ex Cardarelli) per le casistiche e tecniche mininvasive utilizzate. 

L'Istituto Pascale

Intanto il Pascale ad agosto è stato il primo in Europa ad utilizzare il robot Single port che utilizza un singolo accesso chirurgico mantenendo elevata la radicalità. L'Istituto dei tumori di Napoli è stato selezionato per disegnare le prossime linee guida europee per l'utilizzo di questo strumento che utilizza una sola incisione di tre centimetri con tempi di degenza ridotti a 24 ore e dolore post operatorio quasi azzerato. Nel polo oncologico napoletano sono stati eseguiti con questo strumento due interventi di resezione del colon destro e uno al torace con l'asportazione totale della ghiandola timica. Primato europeo che spetta alle equipe di Paolo Delrio e di Edoardo Mercante e che segna un notevole avanzamento nella chirurgia colonrettale e in quella toracica che si aggiunge al primato di alcuni mesi fa raggiunto nel campo della chirurgia urologica da Sisto Perdonà con otto interventi in due giorni e la dimissione dei pazienti il giorno dopo. Apparato uro-genitale, torace, addome, ma non solo. La tecnologia Single port negli ultimi mesi ha esaltato anche i vantaggi della chirurgia robotica dell'orofaringe, della laringe sovraglottica e dello spazio parafaringeo. Dall'inizio della sua attività con il Single port Franco Ionna e la sua equipe hanno eseguito interventi di tonsillectomia, laringectomia sovraglottica e orofaringectomia con numerosi vantaggi. All'equipe della chirurgia ginecologica diretta da Vito Chiantera, per intervenire su un tumore all'endometrio e all'ovaio, è bastata, addirittura, un'unica incisione di soli 25 millimetri. 

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Gli altri esempi 

Il robot Da Vinci ha fatto il suo esordio anche presso la Ginecologia del Moscati di Avellino dove è stato asportato un cistoma ovarico di 15 cm a una 45enne dimessa il giorno dopo l'intervento dell'equipe di Elisiario Struzziero. Robot utilizzato anche in pediatria al Santobono e alla Federico II dove nelle settimane scorse dal Kuwait è arrivato un bambino di 7 anni operato dall'equipe di Ciro Esposito, direttore della Chirurgia Pediatrica. Tornato di recente a Napoli per un controllo, dopo una serie di monitoraggi da remoto, il piccolo sta bene ed è completamente guarito. 

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