Da ad di Ferrovie dello Stato a manager nel privato: il caso Battisti

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Desta perplessità la presenza dell'ex ad di Ferrovie dello Stato a capo del Cda di un'azienda privata che ha partecipato a gare d'appalto con enti legati a Fs

 il caso Battisti

C'è un caso che sta facendo molto discutere nel mondo delle imprese ed è quello di Gianfranco Battisti, che in passato si è seduto anche sulla poltrona da numero 1 di Ferrovie dello Stato e che dal 2022, invece, presiede il Consiglio di amministrazione di Renova Red, azienda impegnata, come si legge nel sito, nel settore delle "infrastrutture, edilizia, rigenerazione urbana, tlc (telecomunicazioni, ndr), ambiente, risparmio energetico". Iscritta nel registro delle imprese da quattro anni, è passata da poche decine di migliaia di euro a 2,7 milioni di utili. Ma è proprio la presenza di Battisti nel suo Cda a destare perlessità nell'ambiente.

La sua presenza nel Consiglio di amministrazione, infatti, non avrebbe dovuto consentire a Renova di partecipare ai bandi che sono stati indetti proprio da Ferrovie dello Stato per società in cui è socia o controllante, come per esempio FerrovieNord e Anas. Si tratta di un passaggio della legge Severino del 2012, che prevede il divieto per i dipendenti pubblici, che abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali, di lavorare per aziende private nei primi tre anni dall’uscita dalla pubblica amministrazione. Ma nel caso in cui un dipendente pubblico venga assunto in un'azienda privata, a questa è fatto divieto di avere rapporti economici con gli enti presso i quali il dipendente ha prestato la sua opera. Questo lasso di tempo viene considerato come un "cuscinetto", necessario per arginare il fenomeno delle cosiddette "porte girevoli" o "pantouflage".

L'obiettivo non è altro che limitare, se non direttamente annullare, il possibile conflitto di interessi derivante da chi preferisce rinunciare alla propria carriera nel mondo del pubblico per sbarcare nel privat, una casistica che si puà prestare al fenomeno corruttivo. Le logiche del marcato, d'altronde, sono stringenti e se non ci fosse alcuna regolamentazione sarebbero evidenti i vantaggi delle aziende che annoverano tra i propri dipendenti persone che conoscono le dinamiche di funzionamento delle gare d'appalto di un ente pubblico per il quale hanno lavorato. "Il pantouflage è tra le modalità più sofisticate con cui oggi si manifestano i condizionamenti delle scelte pubbliche da parte dei portatori di interessi privati", ha dichiarato a IrpiMedia l’esperto di corruzione, e docente di Scienza politica all’Università di Pisa, Alberto Vannucci.

Battisti è stato a capo di Ferrovie dello Stato dal 2018 al 2021. Vi è entrato nel periodo del governo Conte I su nomina del ministro Danilo Toninelli. Irpi Media spiega che, come ad di Ferrovie dello Stato, Battisti ha scelto il numero uno di Anas, società controllata da Fs.

L'uomo da lui indicato è Massimo Simonini, un dirigente interno proveniente dall'ufficio Ponti, viadotti e gallerie. Al suo posto in quell'ufficio viene chiamato da Simonini colui che è stato responsabile della gara a cui ha preso parte Renova Red.

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