A mille giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, resta alta la tensione dopo il via libera del presidente USA Biden all’uso dei missili a lungo raggio contro obiettivi in Russia. Mosca: “Ha gettato benzina sul fuoco, nostra risposta sarà adeguata”.
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Resta alta la tensione in Ucraina a mille giorni dall'inizio del conflitto con la Russia. Dopo gli attacchi di ieri su Sumy e Odessa, dove sono rimasti uccisi anche dei bambini, è scontro a seguito del via libera del presidente USA uscente Joe Biden all'uso dei missili a lungo raggio su obiettivi in Russia.
Mosca ha infatti dichiarato che l'uso di missili a lungo raggio da parte dell'Ucraina porterà a una risposta "appropriata e tangibile", dal momento che un simile attacco all'interno del territorio russo "rappresenterebbe il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e dei suoi satelliti nelle ostilità contro la Russia", ha affermato in una dichiarazione il ministero degli Esteri.
Il presidente Vladimir Putin non ha ancora commentato ufficialmente la decisione del collega statunitense. Lo scorso settembre il numero uno del Cremlino aveva affermato che l'uso di tali missili da parte dell'Ucraina avrebbe rappresentato la "partecipazione diretta" dei paesi della NATO alla guerra, ma ieri il suo portavoce, Dmitry Peskov, ha ribadito che gli Stati Uniti stanno "gettando benzina sul fuoco". Dal canto loro, gli USA, con Jon Finer, vice consigliere per la sicurezza nazionale, hanno ribattuto che Washington aveva reso "chiaro ai russi che avremmo risposto" – sia alla presenza delle forze nordcoreane sia alla "grave escalation" degli attacchi aerei russi alle infrastrutture in tutta l'Ucraina.
A non commentare la notizia è stato anche Donald Trump, fresco di vittoria delle elezioni USA 2024. Il figlio Donald Trump Jr è però intervenuto con un post su X affermano che Biden sta rischiando una terza guerra mondiale "prima che mio padre abbia la possibilità di creare la pace e salvare vite".
Kiev aveva ricevuto i cosiddetti ATACMS (Army Tactical Missile System) con una gittata di 300 km dagli Stati Uniti, così come i missili Storm Shadow – francesi e britannici – con una gittata simile, ma gli alleati occidentali avevano impedito a Kiev di usarli per colpire la Russia. La decisione di Biden a due mesi dal suo addio alla Casa Bianca di revocare quella condizione rappresenta un momento significativo e di svolta nella guerra.
Mosca, intanto, pare stia intensificando gli attacchi alle infrastrutture ucraine, con conseguenti e pesanti blackout diffusi in tutto il Paese, dopo che le parti sembrano aver raggiunto una situazione di stallo sul campo di battaglia. Al momento, il fronte più caldo è quello di Kursk dove le forze di Kiev hanno catturato e stanno mantenendo un piccolo pezzo di territorio, e dove sono arrivate oltre 10.000 truppe dalla Corea del Nord per aiutare le forze del presidente.