Oltre ai già noti danni provocati dal fumo di sigaretta, c'è un doppio legame che altera la salute microbiota e rende i sintomi influenzali più aggressivi: ecco i risultati di uno studio svizzero
Che il fumo fosse dannoso per la salute dell'organismo (polmoni in primis) è cosa nota da sempre ma una nuova evidenza scientifica deve allarmare chi fa uso abituale di sigarette e tabacco in generale: i fumatori hanno un microbiota alterato e rischiano di beccarsi malanni più gravi se colpiti dai virus influenzali.
La ricerca
A questa conclusione sono arrivati alcuni ricercatori dell'Università di Berna con il loro lavoro da poco online pubblicato su American Society of Microbiology (Asm) con un titolo che già mette nero su bianco le nuove evidenze: "Il microbiota disordinato indotto dal fumo di sigaretta aggrava la gravità dell'infezione da virus dell'influenza A". L'esperimento è stato condotto sui topi da laboratorio che sono stati esposti al fumo della sigaretta per cinque mesi così da verificare cosa accade abitualmente nei fumatori cronici: nel frattempo è stato analizzato il micriobiota, ossia tutta la popolazione di microrganismi che abitano nell'organismo e confrontato con i topo non esposti al fumo.
I risultati
Ebbene, i danni sono duplici: innanzitutto sono state trovate anomalie nel microbiota dei topi che per cinque mesi sono stati costretti al fumo passivo ma la novità è stata la scoperta di forza maggiore del virus influenzale stagionale comune in questa popolazione rispetto agli altri. Effettivamente, i topi "fumatori" hanno manifestato una sintomatologia più grave rispetto a chi aveva il microbiota a posto ma non solo: la stessa infezione ha influito sulla composizione dei microrganismi presenti nel cavo orale con alterazioni importanti riscontrate nei giorni successivi.
Il legame fumo-microbiota
A spiegare questi risultati ci ha pensato l'infettivologo dell'Università di Berna, Markus Hilty, che ha sottolineato come non sia soltanto il fumo "ad avere un impatto sull’andamento delle malattie respiratorie, perché i nostri dati indicano che il microbiota dei fumatori può influenzare le infezioni e le malattie respiratorie". Da questa base di partenza è stato chiaro capire che "questo squilibrio del microbiota indotto dalle sigarette è quindi probabilmente un fattore importante da considerare durante le infezioni virali". È una concatenazione: per essere più sani e in forma è necessario che il microbiota dell'organismo (non soltanto quello intestinale) sia in perfetta salute ma per poterlo essere dobbiamo eliminare quei fattori esterni che lo possono alterare come, in questo caso, il fumo di sigaretta.
Cosa succede dentro la bocca
"Nei fumatori è presente una profonda alterazione del microbiota orale e, in misura minore, di quello intestinale", ha confermato a Repubbilca il prof. Nicola Segata, biologo computazionale esperto di microbioma e professore del Cibio dell’Università di Trento. "Nella bocca causa ad esempio la proliferazione di specie anaerobiche, più adatte all’ambiente con scarso ossigeno creato dall’esposizione costante al fumo delle sigarette. E in particolare, di specie infiammatorie e associate alla formazione della placca batterica, il che spiega il peggioramento della salute orale nei fumatori".
Come ripristinarlo
Bisogna sapere che il microbiota è legato a doppia mandata con il sistema immunitario: avere quei "batteri buoni" invece di quelli dannosi protegge da numerose patologie e aiuta l'organismo a rispondere meglio alle infezioni come nel caso dell'influenza.
Per poterlo ripristinare occorre innanzitutto uno stile di vita sano ma saranno poi gli specialisti del settore a prescrivere, caso per caso, eventuali cure farmacologiche o, nei casi più gravi, nuovi trattamenti tra cui il trapianto delle feci.