Tutti coloro che lasciano il social di Musk dovrebbero anche smettere di ordinare da Amazon o usare qualunque cosa sia prodotta in cina
Io mica li ho capiti questi che lasciano X perché ha vinto Donald Trump. Uno a caso: Francesco Guccini, che nessuno si era accorto che ci fosse. Accompagnato da Sandro Ruotolo, la Legacoop, e tanti altri che boh. Ma andiamo al principio: lascio X perché odio Trump, quindi Musk, sebbene su X tu possa scrivere liberamente. Lascio X perché secondo me è un social «fascista». Però a questo punto sono tante le cose da lasciare, volendo essere coerenti. Per esempio lasciano anche tutto ciò che viene dalla Cina, perché non è democrazia? Credo gli resterebbe ben poco in casa, a cominciare proprio da smartphone e computer (ma neppure le mutande), con i quali possiamo scrivere sui social quello che vogliamo. Per coerenza devono smettere di ordinare anche merci su Amazon, poiché Jeff Bezos, durante la campagna elettorale, avendo previsto la vittoria di Trump, ha impedito al suo The Washington Post di scrivere articoli a favore di Kamala Harris. Mi ricordo Red Ronnie, quando i Queen vennero a Sanremo: «Non ho voluto intervistare Freddie Mercury perché hanno suonato a Sun City» (dove c’era l’apartheid, il quale però finì poco dopo), peccato che Freddie Mercury odiava le interviste e neppure sapeva chi fosse Red Ronnie (non si è perso niente).
In ogni caso è questa resistenza farlocca a far ridere, questo Aventino simulato, virtuale e a costo zero, tanto mica rinunci a niente, tanto mica lo usi per promuovere un nuovo singolo come Emma o Annalisa o Damiano, e pensare che nelle vere dittature i social come X, Facebook e Instagram sono vietati. In ogni caso ora chi glielo dice a Elon Musk che Guccini se n’è andato?