La scomparsa di Antonio Strangio, figlio di un boss della ‘ndrangheta: trovati resti nella sua auto

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Resti umani carbonizzati. Sono stati trovati all’interno del cofano dell’auto intestata all’allevatore Antonio Strangio, 42 anni, di San Luca (Reggio Calabria), sparito da una settimana. L’uomo, sposato e padre di 4 bambini, fa parte di una importante famiglia di ‘ndrangheta.

La macchina, distrutta da un incendio, è stata trovata tra San Luca e Bovalino.

L’uomo è figlio del più noto Giuseppe Strangio, figura chiave della ‘ndrangheta, condannato a 14 anni di carcere per omicidio nel 1974. E condannato anche per il sequestro di Cesare Casella, durato due anni.

Nel pomeriggio di lunedì scorso, dopo l'allarme lanciato da alcuni familiari dell'allevatore sanluchese che non era rientrato a casa, i carabinieri avevano trovato l’auto, completamente distrutta da un incendio.

All'interno della macchina, un fuoristrada, c'erano alcuni resti umani, brandelli di un giaccone e alcuni gioielli. A sciogliere i dubbi sarà l’esame del Dna disposto dopo il sequestro del veicolo. Agli investigatori i familiari e i parenti di Strangio hanno riferito di non saper dare una chiave di lettura all'improvvisa scomparsa dell’uomo.

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