La capacità di costruzione navale della Cina è 232 volte maggiore rispetto a quella degli Stati Uniti. Così Washington punta a ridurre il gap con il Dragone
Gli Stati Uniti si sono accorti troppo tardi delle capacità conseguite dalla Cina nella costruzione di navi commerciali oceaniche. Quelle stesse navi essenziali per garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento via mare. È per questa ragione, unita al fatto che Pechino ha ormai monopolizzato il settore, che gli Usa si stanno rivolgendo, con sempre maggiore insistenza, ai loro partner asiatici affinché li aiutino a recuperare il terreno perduto e, va da sé, a disinnescare una possibile bomba geopolitica. Gli esempi, come ha sottolineato il think tank statunitense Lowy Institute, non mancano, a cominciare da quanto accaduto a giugno. Quando il costruttore sudcoreano Hanwha Ocean ha acquistato il cantiere navale (in perdita) Philly Shipyard di Philadelphia per 100 milioni di dollari, per supportare Washington nella complessa rianimazione di un settore tanto sensibile quanto strategico.
La corsa contro il tempo degli Usa
All'inizio di quest'anno, alti funzionari di Washington, tra cui il Segretario della Marina degli Stati Uniti, Carlos Del Toro, hanno visitato i cantieri navali giapponesi con l'obiettivo di consegnare i contratti per la costruzione di navi portarinfuse e petroliere ad alta intensità di manodopera che i cantieri americani, afflitti da carenze di addetti, sforamenti di costi e bassi salari, hanno trascurato per decenni. Contemporaneamente, il Pentagono sta anche esplorando la possibilità di istituire strutture di riparazione militare in Australia, Filippine, Giappone, Singapore e Corea del Sud.
"La capacità di costruzione navale della Cina è 232 volte maggiore della nostra... La nostra nazione è rimasta spaventosamente indietro rispetto alla Cina a causa di decenni di politiche del Partito Comunista Cinese volte a dominare settori come la costruzione navale con chiare applicazioni economiche e militari", ha dichiarato il presidente dell'influente Alliance for American Manufacturing, Scott Paul.
Le preoccupazioni degli Stati Uniti riflettono preoccupazioni più ampie su quella che Paul descrive come la "massiccia sovracapacità industriale" della Cina, che potrebbe provocare "un diluvio di concorrenza delle importazioni a basso costo che potrebbe nuovamente chiudere decine di migliaia di fabbriche statunitensi e licenziare milioni di lavoratori del settore manifatturiero statunitense".
Il dominio cinese nella costruzione di grandi navi
Mentre Washington si preoccupa, il dominio della Cina nella costruzione navale commerciale accelera. Nella prima metà del 2024, secondo il broker marittimo BRS, i cantieri del Dragone, principalmente statali e/o sovvenzionati, hanno registrato quasi il 75% di tutti i nuovi ordini. "La Cina ha mantenuto la sua posizione di leader nel mercato globale della costruzione navale per il quattordicesimo anno consecutivo", ha riferito la società di consulenza, citando un passaggio dalle navi portarinfuse a navi più complesse come le navi gasiere con margini più elevati che sono diventate particolarmente strategiche nella catena di fornitura globale.
E non passa giorno che la Cina non firmi un altro grosso contratto per una nave commerciale, solitamente da compagnie di navigazione europee. Solo nella prima settimana di ottobre, ad esempio, i costruttori navali cinesi hanno ricevuto contratti per un massimo di 12 navi metaniere, quattro navi di servizio offshore lunghe 96 metri e fino a sei petroliere chimiche. In un'altra settimana di aprile, Pechino ha intascato tutti tranne otto dei 36 nuovi contratti, secondo Lloyds List, una bibbia del settore, che ha citato ordini per sette navi cargo a secco, quattro portacontainer, sei navi multiuso, una nave cargo a ponte, due navi per carichi pesanti, otto gasiere e otto petroliere.
Come mostrano i numeri, gli Stati Uniti sono attualmente fuori dai giochi. All'inizio del 2023, la Cina aveva ottenuto 1.800 commissioni per grandi navi commerciali rispetto alle cinque americane.
Le preoccupazioni del vicesegretario di Stato Kurt Campbell sono pienamente giustificate. Come ex alto funzionario della Casa Bianca, Campbell è stato chiaro: "Guardate la differenza nella costruzione navale tra Stati Uniti e Cina. È profondamente preoccupante".