Moldavia, oggi le elezioni e il referendum sull'adesione all'UE: favorita la candidata filo-europea Sandu

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In queste ore in Moldavia si svolgono le elezioni presidenziali e un referendum per l’ingresso del paese nell’Unione Europea. Per quanto distante e marginale possa apparire la questione che risolverebbe un problema che sembra tutto interno allo Stato, la storia e la situazione geopolitica della regione hanno una valenza fondamentale per l'equilibrio dell'intera Europa. 

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Il voto 

La Moldavia, un piccolo stato tra Romania e Ucraina con circa 2,4 milioni di abitanti. Ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991, rimanendo per lungo tempo in una posizione ambigua tra le influenze russe e occidentali. Il referendum del 2024 sarà decisivo per stabilire la posizione del Paese rispetto ai conflitti in atto e i primi dati della Commissione elettorale testimoniano un'affluenza nelle elezioni per il referendum altamente simbolico sull'inserimento dell'adesione all'Ue come obiettivo costituzionale e sul voto per le presidenziali è al 22,5%. Il valore è comunque superiore al dato delle presidenziali del 2020 (19,6%). Per la validità del referendum serve un'affluenza di almeno un terzo degli aventi diritto. L'organizzazione non governativa Promo-Lex ha riferito di 173 segnalazioni di incidenti fatte ai propri osservatori dislocati in diversi seggi, 34 delle quali verificati.

Al momento le irregolarità più serie come la presenza di persone estranee nei seggi riguardano pochissimi casi. Ma episodi del genere non sorprendono date le tensioni.

Le infiltrazioni russe influenzano l'elettorato

La Moldavia ha visto un aumento delle interferenze russe nella sua politica, con stime che suggeriscono oltre 100 milioni di euro investiti da Mosca per influenzare queste elezioni, utilizzando disinformazione e propaganda sui social media. L'oligarca fuggitivo Ilan Șor sembra aver iniziato a erogare aumenti pensionistici a pensionati moldavi, incoraggiandoli a votare “No” nel referendum. Il piano prevede trasferimenti di denaro attraverso banche statali russe, eludendo così le sanzioni, ed è parte di un progetto più ampio da parte della Russia per influenzare l'elettorato contro l'integrazione europea. L'obiettivo principale è minare il governo filo-europeo guidato dalla presidente Maia Sandu, che sta cercando di essere rieletta: le autorità hanno intercettato schemi di riciclaggio di denaro legati a oltre 130.000 moldavi, e la polizia ha arrestato persone in arrivo da Mosca con ingenti somme di denaro. Il capo della polizia ha definito esplicitamente ciò che sta succedendo come un tentativo organizzato da parte di Șor di manipolare il processo elettorale. La questione continua ad essere spinosa, esiste infatti un significativo segmento della popolazione che mantiene posizioni filorusse, complice anche la presenza di una minoranza russofona e la controversa regione della Transnistria, che si proclama indipendente ma è vicina alla Russia. Ma dopo anni passati a sognare l'UE e a fronteggiare le tensioni create in seguito alla guerra in Ucraina, la maggior parte dei moldavi sembra sostenere l'adesione, riflettendo un desiderio più ampio di integrazione in Europa, soprattutto dopo l'invasione da parte della Russia. I sondaggi indicano che circa il 62% dei cittadini resta favorevole all'ingresso nell'UE.

Candidati presidenziali 

Per le elezioni presidenziali che, come abbiamo visto, sono determinanti anche per un'eventuale adesione all'UE, sono undici i candidati che si contendono la presidenza. La favorita è Maia Sandu, attuale presidente e membro del Partito di Azione e Solidarietà (PAS), noto per il suo orientamento europeista e il suo impegno nella lotta alla corruzione, valori che potrebbero distruggere gli intenti suprematisti russi. Se nessun candidato otterrà più del 50% dei voti, il 3 novembre si svolgerà un ballottaggio. Secondo gli ultimi sondaggi, Sandu ha il supporto del 36% degli elettori, ben al di sopra dei suoi principali rivali, Alexandru Stoianoglo e Renato Usatii. Stoianoglo è sostenuto dal Partito Socialista, tradizionalmente filorusso, e ha una posizione ufficiale favorevole all'UE, ma sostiene una neutralità nei rapporti con la Russia. Usatii, ex sindaco di Balti, è un populista conservatore che si oppone sia all'UE che all'Unione economica eurasiatica. Il risultato delle elezioni e del referendum sarà cruciale per il futuro politico ed economico della Moldavia, influenzando non solo l'adesione all'UE ma anche la stabilità interna in vista delle future elezioni parlamentari del 2025. 

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