CHIETI - Le immagini delle telecamere di video sorveglianza del cimitero di S. Anna sembrano escludere che qualcuno possa aver seguito Giuliana Leccese, trovata morta due ore dopo davanti alla cappella di famiglia, quando, sabato mattina intorno alle 11.30, è entrata dall’ingresso laterale dopo aver parcheggiato la sua auto lungo vi Janni. Una telecamera, posta subito dopo il cancello, riprende tutti quelli che entrano nel cimitero e, secondo indiscrezioni, esaminando le immagini, nulla ha destato sospetti facendo tramontare l’ipotesi che la Leccese, uscita da casa dicendo al marito Umberto di dover effettuare un prelievo di denaro alle Poste, possa essere stata seguita e approcciata da un rapinatore.
Oggi, intanto, nella tarda mattinata, il pm Lucia Campo dovrebbe affidare l’incarico di eseguire l’autopsia al medico legale professor Christian D’Ovidio: l’ispezione cadaverica effettuata quando il cadavere era ancora riverso davanti alla tomba, avrebbe escluso la morte per causa violenta, riconducendo le cause del decesso all’asfissia provocata dalla busta di plastica che la Leccese aveva in testa, e dunque a un suicidio. Modalità che a prima vista hanno comunque suscitato perplessità: l’autopsia dovrà accertare anche se la donna abbia eventualmente ingerito farmaci che potrebbero averle fatto perdere ogni capacità di reazione, contribuendo a portarla alla morte. La donna sabato era sembrata tranquilla ai suoi familiari, in particolare al marito Umberto Di Diodato che ha trovato il corpo, ma anche alla persone con le quali era solita scambiarsi il buongiorno sui social, se dentro di lei covava un malessere, nessuno se ne è accorto.
Donna trovata morta davanti alla tomba di famiglia, la testa in una busta di plastica
LE REAZIONI
Le reazioni alla notizia della morte di Giuliana Leccese, che aveva lavorato nel settore viabilità e lavori pubblici della Provincia, si susseguono: «Con profondo dolore ho appreso della scomparsa di Giuliana, è stata una persona speciale - commenta l’ex presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio. Era una lavoratrice instancabile, che ha servito la Provincia con passione, tenacia e impegno. Ricordo con affetto le nostre lunghe conversazioni e la sua capacità di trovare spesso il lato positivo in ogni situazione. La notizia della sua morte mi ha sconvolto profondamente. Anche se non la vedevo da molti anni, il suo ricordo rimane scolpito nella mia memoria e nel mio cuore». Sui social si moltiplicano le manifestazioni di cordoglio e c’è chi ricorda anche il padre della donna, Ernesto Leccese, che aveva una legatoria in una traversa di corso Marrucino.