PIOVE DI SACCO (PADOVA) - Cosa è successo in quel club? Chi è veramente Melissa? Cosa sappiamo sulla bimba morta? «Si faceva chiamare Mel. Magra, occhi sporgenti, capelli neri con delle ciocche blu. La prima volta che l’ho vista al locale già si capiva che era incinta e così le ho chiesto che ci faceva lì. E lei mi ha risposto che i suoi genitori l’avevano disconosciuta quando hanno saputo che vita faceva». Il giorno dopo l’orrore a Piove di Sacco, un cliente del Serale Club racconta alcune confidenze che gli avrebbe fatto la 29enne italobrasiliana, originaria di Bari. Una sera di qualche mese fa l’uomo, sui sessantacinque anni, che abita nei dintorni della cittadina a sud di Padova, aveva fatto capolino nel locale. Lo racconta in dialetto stretto, vergognandosi un po’ di frequentare locali di spogliarello e balletti sexy.
La conoscenza
Tra curiosità e noia l’uomo si è così avvicinato a Melissa Machado Russo e ha iniziato a chiacchierare con lei: «Le ho chiesto da dove veniva e cosa ci faceva lì.
Non le ho chiesto esplicitamente della pancia, ma la guardavo. Era evidente che era incinta e per questo ero stupito. Lei ha iniziato a raccontarmi che era andata via da casa sua in Puglia perchè i suoi genitori non volevano più vederla. Così dal Sud era arrivata da queste parti, passando per altre città, dove aveva iniziato a fare la ballerina in locali simili a questo».
Solo la ballerina? La domanda non è affatto retorica. «Beh - risponde il cliente del Serale - per me era solo una ballerina, una che fa compagnia. Ci si faceva qualche chiacchiera. Poi ci sono quelle che si spogliano. E so che qualcuno ci fa anche altre cose. Ma io ero lì solo a passare qualche serata. Poi quello che fanno fuori dal club gli altri non mi interessa mica. Immagino cosa fanno, ma a me non interessa».
Un concetto che ribadisce più volte, quasi a voler prendere le distanze: «Cose del genere non si fanno. So che altri lo fanno. E infatti mi sembrava strano vedere una ragazza incinta lì dentro. In un posto così, una donna in quello stato?».
La gravidanza
Melissa però, non gli ha mai parlato della gravidanza: «Non le ho mai chiesto direttamente. Ma le guardavo la pancia, era chiaro che le chiedevo che ci faceva qui per la sua condizione. Poi vedevo che beveva, ma poteva essere anche un’aranciata per quel che ne so».
Quando martedì ha saputo della notizia, ha capito subito che si trattava di quella ragazza con cui parlava: «E chi poteva essere? Non ce ne sono mica tante di ragazze che aspettano un bambino che lavorano in locali così. Poi mi aveva detto che dormiva al piano di sopra. Brutta storia. Brutta storia, proprio. Mi dispiace perchè si è rovinata la vita. Ti pare lavorare in quelle condizioni lì? Perchè lo so che lei non faceva solo la ballerina. Prima di arrivare qua a Piove, anche. Ma come si fa? Se poi a lei stava bene… Solo che qui stiamo parlando di una creatura morta».
Melissa intanto, si trova ancora piantonata dai carabinieri nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Padova accusata di omicidio volontario aggravato. Martedì, dopo le tre di notte, ha dato alla luce la sua bambina in quell’abitazione sopra il locale “Serale club” nel comune di Piove di Sacco, sulla strada che dalla città porta a Chioggia. Il night, proprio ieri mattina, è stato posto sotto sequestro per sfruttamento della prostituzione e al momento il reato è stato ascritto contro ignoti. Ma per la Procura la ragazza pugliese, insieme ad altre tre giovanissime dell’Est Europa, si prostituiva.
L’altra notte, dopo avere partorito, ha chiamato una delle sue amiche impegnate a intrattenere i clienti al club. La ragazza, appena è salita in casa, si è trovata davanti una scena apocalittica: sangue sul pavimento e la neonata con la testa all’ingiù dentro la tazza del water. Presa dal panico a sua volta ha deciso di chiamare i due gestori del locale: un cittadino cinese e uno romeno. In quella stanza, alle 4 di notte e con una bambina morta, erano presenti in quattro. Solo verso le cinque del mattino hanno deciso di chiamare i soccorsi. La posizione dell’amica della 29enne e dei due gestori nelle prossime ore sarà vagliata dagli inquirenti: potrebbero essere accusati di favoreggiamento.
Quando i medici e gli infermieri del Suem 118 sono intervenuti nell’appartamento di via Borgo Padova, la neonata era già deceduta. La piccola era formata, è nata viva ed è morta per annegamento, come è riportato nel referto stilato dai soccorritori. In un secondo momento, sul luogo del delitto, sono arrivati i carabinieri e poi il pubblico ministero Sergio Dini titolare delle indagini.
Gli inquirenti nel bagno dove è stata data alla luce la bambina, hanno trovato e sequestrato un paio di forbici sporche di sangue utilizzate dall’indagata per recidere il cordone ombelicale. Melissa Russo Machado era arrivata a Piove di Sacco, già incinta, da circa quattro mesi. Prima, per poco più di un anno, ha girato vari night club della penisola. Su chi sia il padre della piccola non ci sono certezze, ma secondo gli investigatori potrebbe essere stata concepita da un rapporto sessuale con un cliente.
L'INDAGINE
La Procura, al Gip Domenica Gambardella, ha chiesto gli arresti domiciliari per la 29enne a causa della gravità del reato e del pericolo di fuga. Melissa Russo Machado dovrà comparire davanti al giudice dell’indagine preliminare per l’interrogatorio di garanzia. La giovane pugliese ai medici del Suem 118, avrebbe riferito di non essersi accorta della gravidanza e di avere partorito seduta sulla tazza del water.
Ma i carabinieri, già nella giornata di martedì, hanno sentito alcuni clienti del locale che hanno raccontato come “Mel”, così si fa chiamare la 29enne nell’ambiente, mostrasse tranquillamente la pancia anche al lavoro. E poi, secondo l’accusa, il parto è avvenuto a terra e non direttamente sopra il water.