Gestire la rabbia del proprio bambino non è semplice, lo ha rivelato anche un’indagine sui genitori di bimbi di età compresa tra i 6 e i 12 anni che hanno rivelato le strategie da mettere in atto quando il piccolo si fa vincere dalla collera.
La rabbia dei bambini, anche del proprio figlio, per molti genitori è qualcosa di ingestibile. Lo ha dimostratouno studio condotto dall’Ospedale pediatrico universitario CS Mott del Michigan che ha pubblicato i dati raccolti da un’indagine tra genitori di bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni.
Per molti genitori la rabbia dei figli è ingestibile
L’Ospedale pediatrico universitario CS Mott del Michigan ha coinvolto 1031 genitori di bimbi di età compresa tra i 6 e i 12 anni, lo scorso agosto, in un’intervista volta a comprendere quanto la rabbia dei loro figli fosse gestibile o invalidante secondo loro. Mamme e papà, secondo la co-direttrice dell’ospedale, Sarah Clark, sono infatti indispensabili nella gestione dei sentimenti dei loro bambini.
“I bimbi spesso reagiscono con molta intensità anche a piccole frustrazioni, perché stanno ancora imparando a regolare le proprie emozioni. Hanno bisogno di una guida che insegni loro come fare, in assenza della quale i bimbi possono avere problemi relazionali, a scuola e con gli amici”.
Il punto è che tra i genitori intervistati solo un quarto di loro, il 28%, ha affermato di sapere come gestire la rabbia del proprio bambino, più della metà, invece, non sa bene come fare e dunque chiede aiuto. I consigli arrivano maggiormente dagli amici o dai parenti, seguono le risorse di supporto esterne, il personale scolastico e il pediatra del bambino, ma non sembrano mai abbastanza.
I genitori tuttavia continuano ad avere bisogno d’aiuto sia perché talvolta involontariamente il 16% di loro pensa di dare un cattivo esempio ai propri figli per la gestione della rabbia, infatti 2 genitori su 5 temono che l’aggressività del figlio possa causare grossi problemi. Infatti i ragazzi, specialmente maschi, riportano i loro genitori, nell’ultimo anno da arrabbiati si sono messi nei guai a scuola o hanno fatto del male a se stessi o agli amici.
Come gestire la rabbia dei propri figli
Il 14% dei genitori è convinto che i coetanei dei propri figli non si arrabbino tanto quanto loro, e cerca strategie per migliorare questa condizione, sebbene affermi che scuola e aiuti esterni non siano in grado di supportarli in questo compito, mettono in atto tutti degli interventi simili per ripristinare la serenità del proprio bimbo:
- Rilassamento: il 63% dei genitori intervistati quando il proprio figlio perde le staffe cerca di proporgli attività rilassanti come disegnare, concentrarsi sulla respirazione, contare fino a 10, allontanarsi dal contesto che ha provocato rabbia, momenti di meditazione e di consapevolezza su quanto accaduto.
- Parlare di cosa ha causato la rabbia: il 58% dei genitori preferisce una chiacchierata profonda con i figli, che metta in luce cosa li ha tanto agitati, la dottoressa Clarck ha infatti spiegato che la rabbia si definisce come “emozione secondaria”, che dunque nasconde spesso altri sentimenti sottostanti. “Bisogna aiutare i ragazzi a identificare i fattori scatenanti, con empatia e pazienza perché spesso dietro la collera vi sono paura e delusione che i ragazzi non sanno come esprimere”.
- Prendersi una pausa: il 53% dei genitori dinnanzi all’ennesimo scatto d’ira del proprio bimbo gli propone di prendersi una pausa e staccare dal contesto in cui si trova, rimanendo per esempio un po’ fuori in giardino o nella sua cameretta e di tornare una volta che sarà più sereno.
- Sfogarsi fisicamente: il 17% dei genitori, soprattutto di figli maschi, quando il proprio bimbo è arrabbiato suggerisce lui di incanalare la rabbia verso un’azione fisica come stringere una pallina di spugna o stracciare un foglio di carta.
- Rinforzo positivo: il 28% dei genitori riesce a riconoscere quando il proprio bambino non ha ceduto alla rabbia e lo premia per aver agito nella maniera corretta, anche con frasi di rinforzo dell’atteggiamento positivo come: “è meraviglioso che tu non ti sia arrabbiato”.
- Modellare risposte calme alla rabbia: i genitori possono cedere anch’essi alla rabbia e agire in maniera poco pensata, in quel caso gli esperti suggeriscono di chiedere scusa ai bambini e di verbalizzare le proprie strategie di gestione della collera: “Mi sento molto frustrato quindi ora respirerò profondamente contando fino a 10”. In questo modo i bambini impareranno con l’esempio.
Evitare le punizioni
In ultimo gli esperti, analizzate le risposte dei genitori, suggeriscono di non punire i bambini che spesso si fanno vincere dalla collera, dal momento che alcuni di loro sono naturalmente più inclini alla frustrazione.
“Se un bimbo viene umiliato per la propria rabbia con una punizione, finirà per sentirsi diverso dagli altri e dunque peggiorerà la propria situazione” spiega la dottoressa Clark. La cosa migliore dunque, secondo la dottoressa, è cercare di convincere i bambini che se cedono all’ira non sono cattive persone e che, con le giuste strategie, impareranno a gestire anche questo sentimento.