Il 2026, l’anno di Napoli capitale europea dello sport, sarà suggellato da una grande conquista per la città. Salvo imprevisti, che al momento non sembrano all’orizzonte, tra circa 24 mesi il capoluogo partenopeo potrà contare su un nuovo Palazzetto: «L’Arenapoli, Palaeventi». A svelarne il nome è uno degli industriali che hanno proposto il progetto, che ha già ricevuto feedback positivi da parte dell’amministrazione comunale.
Parliamo di Vito Grassi, che è anche presidente del consiglio di amministrazione di Graded Spa e uno dei tre soci della Napoli Basket. Grassi spiega in esclusiva a Il Mattino a che punto siano le procedure e quali siano gli obiettivi dell’infrastruttura che vedrà la luce a ridosso del Centro Direzionale, nell’area dell’ex Mercato Ortofrutticolo. La rinascita dell’Est, insomma, si accompagna a quella dell’Ovest, con il grande piano per Bagnoli già in atto. Il nome stesso del Palazzetto adiacente alla city, in ogni caso, ne svela la natura «mista», per così dire. Sarà una location di live musicali, eventi speciali e sport, e ospiterà tra l’altro le partite casalinghe del Napoli Basket. Lo vediamo in anteprima, nel rendering concesso dall’architetto Giovanni Morra.
A che punto è il progetto?
«Abbiamo ricevuto il parere positivo dalla Conferenza dei Servizi, a meno di piccoli accorgimenti cui stiamo lavorando, e a valle dei quali il Comune emetterà la delibera di pubblico interesse. L’amministrazione, in questa fase, ci chiede poi un progetto definitivo con piano economico e finanziario asseverato. Una volta accettato il progetto, si partirà con la procedura di aggiudicazione per l’individuazione della ditta che opererà materialmente la realizzazione dell’infrastruttura. In altre parole, a oggi il progetto presentato da noi si è dimostrato di pubblico interesse. Per arrivare alla stipula di un contratto, naturalmente, serviranno la gara e l’aggiudicazione. Per adesso i proponenti sono Iltalstage di Pasquale Aumenta e Napoli Basket, ma qualcosa potrebbe ulteriormente modificarsi».
Dal Comune filtra che entro il 2026 la struttura dovrebbe essere attiva. Che tempistiche prevede?
«Nella primavera del 2025 dovrebbe essere completata l’aggiudicazione. Dopodiché partiranno i lavori. Abbiamo prospettato la possibilità che dall’inizio dei cantieri alla consegna possano passare 18-24 mesi. La sfida, dunque, sarà quella di avere pronta l’infrastruttura entro la fine del 2026. Il che significherebbe dotare Napoli di una location per grandi eventi che sia attiva negli anni a venire, e che a oggi manca praticamente in tutto il Sud. Ci giocherà anche il Napoli Basket nelle sue partite casalinghe. L’idea del nostro investimento è partita proprio da quest’ultimo punto».
Quale sarà la capienza?
«Per gli eventi sportivi i posti sono 12mila al coperto. Per i concerti ce ne saranno circa 3mila in più».
I costi dell’operazione sono già fissati?
«Prevediamo un investimento di 54 milioni, tutti a carico dei proponenti. Il Comune, in cambio, ci darebbe l’area in comodato per 63 anni. Noi gestiremo poi il palazzetto. Noi proponenti sosterremo i costi di investimento e di gestione della struttura, e percepiremmo i relativi ricavi fino al recupero dell’investimento. La nostra società si occuperà anche dello sviluppo di eventi ovviamente».
Un bel passo per il rilancio di Napoli Est.
«Sono dell’idea che per indurre sviluppo si debba partire dalle infrastrutture. Questa è un’infrastruttura aggregativa, che potrebbe attirare eventi che, senza un palazzetto, non arriverebbero. Alzare l’offerta dal territorio per indurre la domanda è sempre stato il nostro mantra. L’Arenapoli sarà un ulteriore stimolo alla crescita della città in piena sinergia con l’attuale amministrazione. La periferia Est sarà aiutata dall’Arenapoli, ma a sua volta l’Arenapoli sarà aiutato dall’apertura, prossima, della metro al Centro Direzionale. La Napoli orientale, restaurata e resa attrattiva, con il rilancio in corso di piazza Garibaldi ad opera di associazioni di volontariato, diventerà una delle zone più apprezzate dalla cittadinanza. Il nuovo palazzetto sarà uno spazio chiuso, condizionato e riscaldato con energia rinnovabile e servizi all’avanguardia. Si potrà usarlo indipendentemente dalla stagione: a Napoli tutto questo oggi manca».
Non avevate pensato al recupero del Palargento, a due passi dal prefabbricato di Fuorigrotta in cui da decenni gioca il Napoli Basket?
«Non abbiamo la bacchetta magica. Ci vorrebbe un intervento dotato di una forte volontà politica. Non escludiamo la possibilità di recuperarlo in un futuro vicino: quella potrebbe diventare la casa permanente del basket. Il Palaeventi e il Palargento non si escludono a vicenda».