Palazzo Reale, Epifani saluta: «Sito tornato simbolo di Napoli»

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Scade il 2 novembre il mandato del direttore del Palazzo Reale di Napoli Mario Epifani che affida il suo bilancio del quadriennio ad una lettera ai napoletani pubblicata sui canali social. Epifani ricorda di aver preso servizio il 2 novembre del 2020, il giorno prima della chiusura di tutti i musei a causa del Covid-19: «Il mio lavoro è iniziato in un silenzio irreale e il quadriennio si conclude con due giornate di apertura gratuita dei musei, domenica e lunedì, che portano migliaia di visitatori nelle sale della reggia rendendola viva, chiassosa e coinvolgente».

Il mandato dei direttori dei musei autonomi può essere rinnovato dal MiC per un secondo quadriennio ma al momento non c'è notizia di questa eventualità. Epifani sottolinea di essere «entrato a Palazzo Reale con l'obiettivo di restituire a questa residenza reale la sua identità originaria» e ringrazia Staff, ministero della Cultura e tutte le istituzioni. «Fino a qualche anno fa il Palazzo era quasi sconosciuto persino ai napoletani, oggi è tornato ad essere un simbolo della città riconoscibile a livello internazionale tanto da essere scelto come sede privilegiata di eventi di alto profilo istituzionale» ricordando i recenti G20, Summit dei Ministri della Cultura del Mediterraneo, conferenza UNESCO e G7 della Cultura e della Difesa. Poi la disamina dei numeri: «Nel 2023 superati i 435mila visitatori, con un aumento del 27% rispetto al 2022 e un incasso superiore a un milione e 700mila euro, tra i primi dieci musei in Italia per incremento di visitatori e incassi. Nel 2019 i visitatori erano stati 272mila e il museo era al 26° posto nella top 30 dei musei più visitati: nel 2023 è salito al 19°". Epifani sottolinea come il Palazzo sia un nuovo polo culturale della città.

«Recuperati nuovi spazi: la Galleria del Genovese e l'Androne delle Carrozze, il nuovo allestimento del presepe e i percorsi speciali che hanno reso accessibili il deposito della Foriera, il laboratorio di restauto, i sottotetti, il Belvedere - spiega -. Tre nuovi spazi espositivi permanenti: la Galleria del tempo, il Museo Caruso e il Museo della Fabbrica. Accorpata sotto la direzione di Palazzo Reale anche una dimora storica come l'ottocentesca. Villa Pignatelli. Molti dei lavori condotti in questi anni sono stati finanziati con i 23 milioni di euro assegnati dal ministero della Cultura a Palazzo Reale nel 2022 per il Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali».

Otto le mostre e numerosi interventi di restauro e riallestimento ricordati dal direttore, «ultimi lo Scalone d'onore che sarà completato alla fine di novembre, e il Giardino Romantico in primavera».

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«Ringrazio i napoletani e i turisti - si conclude la lettera - ai quali va il merito di aver portato nei loro occhi e nelle loro parole il Palazzo Reale di Napoli in giro per il mondo». 

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