Palermo, segregata in casa e ripetutamente picchiata: arrestato l’ex compagno

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21 Novembre 2024 11:31

Una 29enne tunisina arrivata in Italia a bordo di un barcone è stata costretta a una vera e propria prigionia dal proprio compagno che – per evitare che la donna lo denunciasse – l’aveva minacciata di rimpatriarla nel Paese nordafricano.

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Segregata in casa, e lì umiliata e ripetutamente picchiata. È l'incubo vissuto da una 29enne tunisina arrivata in Italia a bordo di un barcone e costretta a una vera e propria prigionia dal proprio compagno che – per evitare che la donna lo denunciasse – l'aveva minacciata di rimpatriarla in Tunisia.

Adesso però per l'uomo, 30 anni e già noto alle forze dell'ordine, si sono spalancate le porte del carcere con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. A far scattare le indagini dei carabinieri è stata la denuncia presentata nel dicembre del 2023 dalla vittima che, nei pressi di via Maqueda, a Palermo, durante una furiosa lite con l'uomo, era riuscita ad attirare l'attenzione di alcuni passanti urlando. A quegli sconosciuti aveva chiesto aiuto ricevendo anche soccorso dai carabinieri.

Agli investigatori dell'Arma la donna ha raccontato di essere arrivata clandestinamente in Italia, incoraggiata dalla promessa di una vita migliore e dalle rassicurazioni dell'ex compagno. Una promessa che presto per la 29enne si è trasformata in un incubo. La ragazza, infatti, è stata segregata in casa dall'uomo e costretta ad un isolamento totale, senza nessuna di libertà di uscire di casa né di avere contatti con altre persone, privata persino del suo cellulare.

"Ogni tentativo di fuga della vittima durante i due mesi di permanenza in Italia – dicono gli investigatori – sarebbe stato vano, in quanto puntualmente ritrovata e riportata a casa dall'indagato, sino a quel giorno di dicembre dello scorso anno". Dal provvedimento cautelare emergerebbe l'atteggiamento ossessivo del trentenne che, nonostante l'ex compagna fosse stata collocata in una struttura protetta, avrebbe tentato di contattarla ripetutamente, avvicinandola con la promessa di una relazione più felice qualora avesse rimesso la querela nei suoi confronti.

Il rifiuto della vittima di assecondare le richieste dell'uomo avrebbe tuttavia scatenato l'ennesima reazione di ira e aggressione fisica nei confronti della giovane donna. L'uomo si trova attualmente nel carcere Lo Russo – Pagliarelli di Palermo.

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