Quindi, oggi...: il caso di Report, la telefonata di Sangiuliano e il palazzo di Assad
- So che molti non saranno d’accordo, ma le multe ai “No Vax” sono una roba del passato, inutile e ormai vecchia. Cancellare tutti e voltare pagina non è che sia poi una così cattiva idea.
- Una bambina è rimasta tre giorni attaccata ai copertoni in mezzo al mare, per poi essere salvata. Una storia straziante. Che certifica, se mai ce ne fosse stato il bisogno, quanto fanno schifo i trafficanti che spingono queste persone a prendere la via del mare. A dicembre.
- Secondo Sigfrido Ranucci gli audo del caso Boccia-Sangiuliano” aiutano a “ricostruire i fatti attraverso le parole dei protagonisti”. Insomma: “Non hanno nulla di privato”. Certo, è vero: gli audio in un servizio possono essere preziosi, e quelli che riguardano la Boccia e l’ex ministro li avrei pubblicati anche io. Tutti lo avremmo fatto. Il punto che Ranucci proprio non vuol capire è che qui di mezzo c’è una moglie, tradita, che in un momento che riteneva privato chiedeva conto al marito del tradimento e magari minacciava anche telefonate al Capo di gabinetto per bloccare la nomina della Boccia. Chi non farebbe lo stesso, scoprendo che il proprio marito s'era invaghito di un'altra? E questo non è questione di "interesse pubblico" o meno: la verità è che quell'audio alla storia non aggiunge nulla, sarebbe bastato fare un riassunto, senza entrare nei dettagli e sopratutto senza far sentire la voce di lei. Ma Report ha scelto diversamente: legittimo, ma fare lezionicine anche no.
- Sia chiaro: Ranucci non ha mica ucciso nessuno. E non ha mandato in onda un porno in fascia protetta. Però ha sbagliato, dimostrando poco tatto per le vicende private anche dei politici. Basterebbe per una volta ammettere l'errore.
- Questa cosa che gli inviati dei giornali entrano nei palazzi dei dittatori (in questo caso Assad a Damasco) e scoprono che c’è “lusso” mi fa sorridere. Cosa pensate di trovare al Quirinale, barbonaggine? Il potere di solito ha un palazzo. E il palazzo è sfarzoso. Che sia di un Papa, di un dittatore o di un Presidente della Repubblica. Anche all’Eliseo Macron non se la passa poi così male.
- E ti pareva: in Vaticano compare il presepe con la kefiah.
Ok, la Santa Sede sostiene che sia stata aggiunta all’ultimo dall’artista, ma davvero mi volete far credere che nessuno si sia accorto di quel dettaglio prima che i fotografi potessero immortalare Papa Francesco con il simbolo palestinese?