La segretria dem interviene a gamba tesa contro un possibile terzo mandato del governatore campano: "Spero che non accada, non si fa"
Il Partito democratico non fa in tempo a festeggiare le due ultime vittorie in Emilia Romagna e in Umbria che si ritrova costretto a calmare di mal di pancia interni sopiti. L’affaire De Luca, da qui alle prossime elezioni regionali primaverili, sarà una delle matasse che Elly Schlein e soci dovranno sbrogliare. Per ora, i toni sono sempre più alti e aspri. Non esiste tregua nello scontro a distanza tra la segretaria dem e il governatore della Campania.
L’ultima stoccata è firmata Elly. Incalzata da Corrado Formigli durante l’ultima puntata di Piazza Pulita, la leader democratica ha affrontato la possibile ricandidatura dello Sceriffo Vincenzo De Luca: "Io spero che non accada, lavoreremo con il partito campano per costruire una coalizione. Spero di poter dialogare con il Pd campano per trovare una soluzione". La questione gira intorno al cosiddetto terzo mandato: se da un lato Schlein non vuole fare passi indietro, dall’altro De Luca continua a sfidare i vertici del suo partito.
"Il terzo mandato non si fa, non è una questione personale. Non sarei stata felice di candidare Bonaccini in Emilia Romagna o Decaro a Bari? Non è personale. Questo non vuol dire, come a Bari e in Emilia Romagna, non poter lavorare insieme per costruire il dopo, che è venuto bene in Emilia Romagna e a Bari. Speriamo di lavorare in un'altra direzione", ha spiegato la segretaria del Pd in netto contrasto con la visione del presidente di Regione.
Una dichiarazione che fa eco alle ultime uscite non particolarmente distese – per usare un eufemismo – del governatore campano. Solo due settimane fa, dopo il via libera del consiglio regionale campano al suo possibile terzo mandato, De Luca era tornato alla carica contro l’organigramma dem. Prima definendo “irresponsabili” gli stessi colleghi di partito: “Quando sentite questi dibattiti sul mandato o non mandato – ha spiegato - il mandato significa non interrompere un lavoro che richiederà anni, una fatica immane, una conoscenza dei problemi. Cominciare daccapo significa perdere due anni solo per capire come organizzarsi. Questi sono veramente degli irresponsabili”.
Poi, usando l’arma dell’ironia, aveva auspicato la riapertura dei manicomi: “La riforma più urgente da fare in Italia, l’ho già detto più volte, è la riapertura dei manicomi, vista la quantità di squinternati che c’è in giro”. L’ultimo episodio di una serie destinata a riscuotere un grande successo.