Lo dichiarano morto, ma si risveglia nel bel mezzo dell’operazione per l’espianto degli organi. È successo in un Kentucky, in America, dove Anthony Tomas Hoover II, detto TJ, è stato colpito che era stato colpito da un arresto cardiaco. La vicenda risale in realtà al 2001 e a raccontarla all’emittente televisiva Wkyt sono stati gli stessi familiari del paziente.
La sorella di Hoover, Donna Rhorer, ha raccontato che il fratello fu portato al Baptist Health Hospital di Richmond, per un'overdose. Ricoverato per due giorni nel nosomio statunitense, Hoover ha avuto un arresto cardiaco e i medici riferirono a Donna che Hoover era privo di riflessi e di attività cerebrale. A quel punto, dichiarato “cerebramente morto”, gli organi dell'uomo furono esaminati per decidere se fossero idonei o meno alla donazione.
Poi il colpo di scena. "Durante la sua passeggiata d'onore (quella che si tiene per onorare i donatori di organi in vari ospedali in tutto il mondo, ndr), i suoi occhi hanno iniziato ad aprirsi” ricorda la sorella all’emitennte televisiva del Kentucky. “I suoi occhi ci seguivano in giro. Ci hanno detto che erano solo riflessi, una cosa normale”. Quindi, prosegue, ci siamo detti: “Chi siamo noi per mettere in discussione il sistema medico?".
Il giorno successivo Tj è stato portato in sala operatoria per il prelievo degli organi. "Dopo circa un'ora, il dottore è uscito e ci ha preso da parte. Ha detto che Hoover non era pronto. Si era svegliato", ha raccontato la sorella L'uomo è stato quindi dimesso, con la previsione dei medici che non sarebbe vissuto a lungo. A tre anni di distanza Hoover è ancora vivo e sua sorella se ne sta prendendo cura.