Trova finferli nel suo giardino, li raccoglie e li mangia: ma in realtà sono funghi velenosi. Donna veneziana salvata in ospedale

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VENEZIA - Salvati dall'avvelenamento, per l'ingestione di funghi velenosi, un bambino miranese, una donna veneziana e un'intera famiglia dolese. È il bilancio annuale dell'Ispettorato micologico, uno strumento del Sian - il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione - che oltre ai casi di intossicazione, nell'ultimo anno ha svolto perizie su almeno 1.260 chili di funghi nei mercati ortofrutticoli veneziani; ha multato un commerciante per il commercio di funghi con un nome scientifico errato; ha rilasciato certificati per la vendita di funghi a 9 rivenditori e ne ha consegnati altri 30 ai cittadini per i funghi correttamente raccolti.

Mangia il risotto con il fungo più velenoso al mondo (scambiato per chiodino), donna muore dopo 10 giorni di agonia. Intossicato anche il figlio

Donna veneziana mangia funghi velenosi: salvata in ospedale

Una quindicina di giorni fa una veneziana aveva trovato nel suo giardino quelli che aveva scambiato per finferli. Invece si trattava di funghi pericolosi della specie Omphalotus olearius. «Si tratta del primo caso di intossicazione nel nostro territorio causata da questo fungo, poiché anche se è responsabile del 5% delle intossicazioni in Italia, questa specie è presente soprattutto al sud, cresce principalmente sugli ulivi», spiegano i micologi veneziani guidati dalla primaria Annamaria Del Sole. Raggiunto il Pronto soccorso del Civile, i sanitari hanno subito sospettato che fosse un avvelenamento da funghi. «Ci hanno chiamato e mi sono recato all'ospedale con microscopio e reagenti - spiega il dottor Fabio Fontolan - Se il paziente può parlare, gli si chiede dove sono stati raccolti i funghi e se può descriverli, anche con l'aiuto di un atlante dei funghi che mettiamo a disposizione. Poi procediamo con la verifica degli scarti dei funghi, passati al microscopio e fatti interagire con i diversi reagenti. Viene poi informato il Centro anti veleni - di Milano, che suggerisce antidoto o terapia».

Per fugare ogni dubbio sulla commestibilità di ciò che si raccoglie, ci si può rivolgere gratuitamente, muniti di funghi da far verificare, ai professionisti dell'Ispettorato micologico in piazzale San Lorenzo Giustiniani a Mestre (orario 8-9 di lunedì, mercoledì e giovedì). Oppure, su appuntamento da fissare allo 041 5572136, a Chioggia, Borgo San Giovanni, al 1183/C, Palazzina B, piano terra.

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