Vecchie "scorie" ma oggi sono tutte altre storie

3 settimane fa 7

Più delle assenze, nel campo juventino, preoccupano le presenze, nell'Inter, l'impegno di Berna ha evidenziato che il turnover è una buona tesi a parole ma poi, per raggiungere i risultati, ti servono i titolari

Vecchie "scorie" ma oggi sono tutte altre storie

Secondo propaganda questa sarebbe la madre di tutte le partite, Inter-Juventus. Lo si scriveva e sosteneva sulla scorta dei risultati, del potere finanziario delle due proprietà, delle polemiche nate nel 60 quando Angelo Moratti mandò a Torino la squadra Primavera, protestando contro le decisioni della federcalcio guidata da Umberto Agnelli, tutti personaggi e interpreti di un tempo al passato remoto. Le scorie resistono, scambi di cortesie, di calciatori e di allenatori ma anche contenziosi feroci su arbitri e arbitraggi, titoli revocati. Il vizio prosegue anche se la realtà attuale è diversa, nella forma e nella sostanza. L'Inter è campione, è solida nella struttura tecnica costruita da Simone Inzaghi, ha cambiato, negli anni post Moratti, più azionisti di una cooperativa, la Juventus ha attraversato, a livello dirigenziale, il momento peggiore, con conseguenze penali non ancora del tutto definite, la squadra si sta ricomponendo, il club ha cambiato allenatori come raramente gli accadeva negli anni passati, la classifica ha ancora un significato ma l'immagine offerta di recente in champions, al di là dei cortigiani ipocriti pro Motta e zitelle nostalgiche di Allegri, ed anche in campionato, non garantisce un futuro competitivo immediato. Più delle assenze, nel campo juventino, preoccupano le presenze, nell'Inter, l'impegno di Berna ha evidenziato che il turnover è una buona tesi a parole ma poi, per raggiungere i risultati, ti servono i titolari.

Ci sono premesse di una partita non illuminata, come l'imprevedibile e televisivo orario scelto dalla Lega di serie A, la designazione di Guida, reduce dalle polveri esplosive di Atletico di Madrid-Lille, solleva critiche, l'arbitro è chiamato a dirigere comunque in un clima delicato se non difficile, prescindendo dal primato consolidato del Napoli.

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