Accusato di far parte di una banda di ladri, scagionato l'attore Alberto Gimignani

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Dieci anni dopo l'arresto Alberto Gimignani, popolare volto televisivo di fiction e soap, è stato assolto con formula piena. Nel 2014 era finito in carcere con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione e al riciclaggio

Accusato di far parte di una banda di ladri, scagionato l'attore Alberto Gimignani

La data del 24 ottobre 2024 segna la fine di un incubo per Alberto Gimignani, il popolare attore di fiction e soap che nel 2014 venne arrestato, insieme ad altre diciassette persone, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione e al riciclaggio. La sentenza di assoluzione piena arriva dopo dieci anni, nei quali la vita dell'attore è cambiata radicalmente. "Per me è stata una sentenza liberatoria. In questi anni la mia carriera si è fermata", ha dichiarato Gimignani.

L'arresto e il carcere nel 2014

I fatti, che lo hanno visto finire a processo, risalgono a luglio 2014. Alberto Gimignani era nel pieno della sua carriera di attore grazie ai ruoli interpretati in "Distretto di polizia", "Un posto al sole", "Al di là del lago" e molte altre serie televisive di successo, quando venne arrestato e accusato di essere il tecnico di una banda di ladri dell'Est, che rubava telefonini per poi rivederli dopo averli ricondizionati. A seguito di alcune intercettazioni e di una perquisizione nella sua abitazione, Gimignani venne arrestato all'aeroporto mentre rientrava dagli Stati Uniti, dove si era recato per motivi familiari. A ricordare il giorno che ha cambiato la sua vita è stato lo stesso attore: "Ero negli Stati Uniti da mio figlio. Ero là, quando mio padre mi ha chiamato dicendomi che mi cercava la polizia. Pensavo a uno scherzo, mio padre era un burlone". Fermato al gate degli arrivi internazionali, l'attore venne portato in carcere al Regina Coeli, dove rimase due settimane, prima di essere posto agli arresti domiciliari per altri sei mesi. Da quel giorno tutto è cambiato.

Costretto a trasferirsi in Francia

Raggiunto poche ore dopo la sentenza di assoluzione, Gimignani si è detto felice di essere stato scagionato da ogni accusa, consapevole però che gli ultimi dieci nessuno potrà mai restituirglieli: "Da quel momento in poi fino a ieri mattina è stato un cambio di vita totale. La mia professione ha subito un arresto immediato. Ho sempre lavorato in radio e avevo anche dei buoni crediti, ma questo ha bloccato tutto. Da quel momento in poi non ho quasi più lavorato". L'attore è stato costretto a spostarsi in Francia, a causa dei pregiudizi, per potere continuare a lavorare come interprete di film e fiction: "Di fronte alla notizia di un arresto, dicono 'eh beh, qualcosa aveva fatto'. Dal punto di vista professionale ti vengono chiuse tutte le porte, alla faccia della presunzione di innocenza. Nonostante abbia lavorato e abbia un curriculum di tutto rispetto, la presentazione sul tavolo delle reti tv era: 'Gimignani è in mezzo a una situazione complicata, aspettiamo’. L'attesa è durata dieci anni".

Il possibile ritorno in televisione

Gimignani ha confessato di avere sempre combattuto per la verità in questi dieci anni e di non essersi mai arreso sia personalmente sia professionalmente e ora si augura che registi e reti televisive possano

dargli nuovamente un'opportunità lavorativa: "Ho sempre continuato e continuerò a fare l'attore. Spero che da questo punto in poi si possa ripartire, ma questi dieci anni non me li ridà nessuno".

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