Adesso c'è il rischio di infezioni, epidemie e malattie perché in molte cittadine dell'area di Valencia non sono stati rimossi i detriti, non sono stati portate via le carcasse di animali morti e non c'è acqua potabile. Non solo: ci sono ancora cadaveri umani che non sono stati recuperati dalle case e dalle automobili. Il ritardo nell'invio di aiuti e soccorsi sta aggravando la situazione.
Valencia, allarme epidemie e carenza di cibo
Lo dice chiaramente al quotidiano Levante il sindaco di Sedavi, José Francisco Cabanes: «Da noi la gente non ha da mangiare». Il consiglio comunale avverte che è «molto urgente» che gli aiuti umanitari comincino ad arrivare e «che si comincino a rimuovere le tonnellate di macerie, fango e veicoli che si accumulano nelle strade».
Aggiunge il sindaco: «La priorità adesso è rimuovere i cadaveri e pulire le strade per evitare contagi e malattie. È molto importante anche che la gente mangi, molte persone sono isolate da tre giorni, i negozi sono stati saccheggiati e siamo ancora senza elettricità, senza acqua e senza gas».